Iniziato come un blog "opinionistico" (che di opinionistico c'è sempre stato poco a dir la verità), questo posto si è andato avvicinando sempre più a un blog personale. Pur avendo passato ormai da un bel po' la fase bimbominkiosa di scrivere nei dettagli ogni giornata, devo ammettere che mi è rimasta dentro la voglia di spiattellare di tanto in tanto qualcosa di mio in pubblico. Forse per quella vaga traccia di egocentrismo che c'è dentro tutti noi, forse per un pelo di autocompiacimento, forse nel vano tentativo di dare una mano a qualcuno sparso nel globo che passa qualcosa di simile, forse perché vedere le cose nero su bianco te le rende più vere. Non saprei dire con esattezza cosa mi porta oggi a sedermi sul letto con la copertina sulle spalle e il vento che porta via le case fuori dalla finestra a picchiare su tasti troppo duri di un portatile troppo anziano pensando a cosa diavolo mi lascio dietro in questo 2014.
Questo potrebbe essere l'unico sinteticissimo riassunto di tutto quest'anno! In realtà potrebbe esserlo di tutti gli anni. Già ...perché a fine anno tutto quello che ci viene in mente è solo quanto di orribile abbiamo attraversato? In quei 365 giorni non può non esserci stato un giorno, un'ora o anche solo un minuto in cui la felicità c'è passata accanto. Eppure, da umani lamentosi quali siamo, non riusciamo mai ad apprezzarlo abbastanza da dire "cavolo, non è andata poi così male!". Rare eccezioni quando qualcosa di buono è capitato nell'ultimo periodo (si sa, il ricordo più recente vince sempre) o quando quel qualcosa di buono è stato davvero davvero enorme (l'anno della laurea, l'anno del fidanzamento/matrimonio, l'anno di una nascita, l'anno della vincita di un premio, l'anno in cui firmi il tuo contratto a tempo indeterminato ...cose così). Per il resto, se il bilancio è neutro il risultato sarà il classico "è stato un anno di merda".
Ovviamente, sono un'umana lamentosa anche io e come tutti ho visto il mio bicchiere con l'etichetta 2014 mezzo vuoto (a tratti vuoto del tutto). Ma poi mi sono fermata un attimo e mi sono detta ...no, quest'anno no! Il 2012 è stato un anno fenomenale (come direbbe Barney Stinson "legen… wait for it… dary!"). Come ogni cosa è bella, è stato seguito da un enorme crash. Il 2013 è stato uno schifo, che dire schifo è un complimento. Ha condensato tutte le mie paure più profonde rendendole vere in soli 365 giorni. Perciò quest'anno, il 2014, che non si è avvicinato neanche di un soffio a quello scempio del suo predecessore, non può essere stato un anno di merda. Non può e non lo è stato. Come prima detto, si tratta del solito anno ondulatorio, con alti e bassi, con picchi di felicità e abissi di tristezza. Perciò, no non è stato un anno di merda.
Non posso negare di essere crollata in pezzi più di una volta.
Non posso negare di aver perso una persona estremamente importante che ha lasciato un vuoto così grande che credo di esserne stata svuotata del tutto.
Non posso negare di essermi rinchiusa in me stessa più di una volta per non ammettere quanto ancora mi pesa dentro non avere più uno dei miei pilastri.
Non posso negare di essermi rifugiata nelle mie serie TV e nei miei libri pur di non sentire certi enormi vuoti.
Non posso negare di avere provato rabbia, rancore e paura.
Ma non posso negare neanche le emozionanti gratifiche dalle prime responsabilità di rilievo a lavoro, delle prime esperienze da adulto, della prima auto, della prima dichiarazione dei redditi e perfino delle prime rate e tasse da pagare (sì, mi rendo conto di essere pazza).
Non posso negare le belle persone che ho conosciuto o riscoperto.
Ma soprattutto non posso negare la stupenda sensazione che provo dentro ogni volta che sento quanto fortunata sono ad avere accanto l'uomo della mia vita che riesce sempre a farmi sentire speciale e riesce sempre a darmi la forza necessaria per tirare fuori le unghie quando qualcosa le ha spezzate.
Nonostante tutta la merda, tutti gli ostacoli, tutto il crollo, nonostante tutta la mia stupidaggine, nonostante le mie porte chiuse a chiave ...nonostante tutto.
E per tutto questo, per il bilancio neutro, per il bene e per il male, per la felicità e per la crescita, per ogni cosa ...devo dire Grazie.
Questo potrebbe essere l'unico sinteticissimo riassunto di tutto quest'anno! In realtà potrebbe esserlo di tutti gli anni. Già ...perché a fine anno tutto quello che ci viene in mente è solo quanto di orribile abbiamo attraversato? In quei 365 giorni non può non esserci stato un giorno, un'ora o anche solo un minuto in cui la felicità c'è passata accanto. Eppure, da umani lamentosi quali siamo, non riusciamo mai ad apprezzarlo abbastanza da dire "cavolo, non è andata poi così male!". Rare eccezioni quando qualcosa di buono è capitato nell'ultimo periodo (si sa, il ricordo più recente vince sempre) o quando quel qualcosa di buono è stato davvero davvero enorme (l'anno della laurea, l'anno del fidanzamento/matrimonio, l'anno di una nascita, l'anno della vincita di un premio, l'anno in cui firmi il tuo contratto a tempo indeterminato ...cose così). Per il resto, se il bilancio è neutro il risultato sarà il classico "è stato un anno di merda".
Ovviamente, sono un'umana lamentosa anche io e come tutti ho visto il mio bicchiere con l'etichetta 2014 mezzo vuoto (a tratti vuoto del tutto). Ma poi mi sono fermata un attimo e mi sono detta ...no, quest'anno no! Il 2012 è stato un anno fenomenale (come direbbe Barney Stinson "legen… wait for it… dary!"). Come ogni cosa è bella, è stato seguito da un enorme crash. Il 2013 è stato uno schifo, che dire schifo è un complimento. Ha condensato tutte le mie paure più profonde rendendole vere in soli 365 giorni. Perciò quest'anno, il 2014, che non si è avvicinato neanche di un soffio a quello scempio del suo predecessore, non può essere stato un anno di merda. Non può e non lo è stato. Come prima detto, si tratta del solito anno ondulatorio, con alti e bassi, con picchi di felicità e abissi di tristezza. Perciò, no non è stato un anno di merda.
Non posso negare di essere crollata in pezzi più di una volta.
Non posso negare di aver perso una persona estremamente importante che ha lasciato un vuoto così grande che credo di esserne stata svuotata del tutto.
Non posso negare di essermi rinchiusa in me stessa più di una volta per non ammettere quanto ancora mi pesa dentro non avere più uno dei miei pilastri.
Non posso negare di essermi rifugiata nelle mie serie TV e nei miei libri pur di non sentire certi enormi vuoti.
Non posso negare di avere provato rabbia, rancore e paura.
Ma non posso negare neanche le emozionanti gratifiche dalle prime responsabilità di rilievo a lavoro, delle prime esperienze da adulto, della prima auto, della prima dichiarazione dei redditi e perfino delle prime rate e tasse da pagare (sì, mi rendo conto di essere pazza).
Non posso negare le belle persone che ho conosciuto o riscoperto.
Ma soprattutto non posso negare la stupenda sensazione che provo dentro ogni volta che sento quanto fortunata sono ad avere accanto l'uomo della mia vita che riesce sempre a farmi sentire speciale e riesce sempre a darmi la forza necessaria per tirare fuori le unghie quando qualcosa le ha spezzate.
Nonostante tutta la merda, tutti gli ostacoli, tutto il crollo, nonostante tutta la mia stupidaggine, nonostante le mie porte chiuse a chiave ...nonostante tutto.
E per tutto questo, per il bilancio neutro, per il bene e per il male, per la felicità e per la crescita, per ogni cosa ...devo dire Grazie.
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