Legend - Trilogia
Marie Lu
Il Nord America è spaccato in due parti, la Repubblica e le Colonie, e la guerra sembra destinata a non finire mai. A quindici anni, June è già una promessa della Repubblica. Nata in una famiglia ricca e prestigiosa, oltre a una bella casa, un mucchio di soldi e la possibilità di frequentare le scuole migliori, possiede anche un vero talento nel cacciarsi nei guai. Dalla morte dei genitori, Metias è l’unico su cui può contare, almeno fino al giorno in cui viene ucciso in circostanze misteriose. Il primo sospettato è Day, un ragazzo della stessa età di June, ma nato e cresciuto nei bassifondi della Repubblica. Ed è anche il criminale più ricercato del paese. Da quel giorno, June ha un unico desiderio: vendicare Metias. Ma per lei e Day il destino ha altri piani.
Niente di nuovo sotto il sole. Siamo in un'America del futuro (wow, non me lo sarei mai aspettato) in cui gli Stati Uniti sono ormai una leggenda metropolitana. La Repubblica e le Colonie sono in lotta (...ehm, Hunger Games?). Gli abitanti della Repubblica sono sottoposti a una Prova per decidere del loro futuro (...ehm, Divergent?). Sì, insomma, la base da cui si parte è un po' fritta e rifritta, la stessa solfa di molti altri libri simili. Quello che Legend ha di particolare, o forse solo di diverso, è quello di presentare uno scenario "organizzato" molto più verosimile rispetto a sanguinosi giochi o simulazioni che manipolano la mente. La storia è scorrevole, rapida, veloce ...un po' troppo. Non mi sarebbe dispiaciuto se si fosse preso più tempo a parlare di cosa succede e del perché. La seconda parte fornisce un contesto preciso, spiegando le origini della Repubblica e delle Colonie addirittura con uno sguardo "dal di fuori" che porta delle notizie dal resto del mondo. Parecchio apprezzato. Il finale sembra un po' forzato, non poteva avere un real-ending che lasciasse l'amaro in bocca e ha voluto dare una sterzata (complice qualche mese e poi qualche anno di "buio" riassunto in poche pagine) per riuscire a dare un finale che i teenager avrebbero apprezzato maggiormente. Non posso lamentarmi più di tanto perché questo tipo di happy-ending che fa comunque piacere.
I due personaggi principali, Day e June, sono caratterizzati quanto basta. Nell'insieme, essendo adolescenti (hanno entrambi 15 anni anche se sono piccoli prodigi), si riesce a trovare una giustificazione alla velocità delle loro azioni, all'evolversi e al mutamento dei loro sentimenti. L'amore a prima vista se non lo provi a 15 anni quando mai vorrai beccarlo? Ho apprezzato molto, però, il loro approccio verso i sentimenti che provano, molto più reale di quello che persone "vere" della loro età hanno.
La trama funziona: con il giusto quantitativo di azione, la presenza di colpi di scena nei punti giusti e un po' di dolcezza e malinconia che non guasta mai.
Uno young-adult particolarmente indicato per la fascia di lettori preadolescenti, appena adolescenti o adulti che vogliono prendersi una pausa dalle storie troppo impegnative e vogliono qualcosa di very easy per una serata tranquilla. Una trilogia che non fa rimpiangere di essere letta anche se non fa gridare al miracolo. Ottima per avvicinare i giovanissimi alla lettura (sotto questo aspetto ancor più di altre trilogie del genere) grazie alla sua scrittura fresca, alla trama coinvolgente ma dai contenuti "puliti".
"Ogni giorno significa altre ventiquattro ore. Ogni giorno è tutto di nuovo possibile. Si vive alla giornata, si muore in un momento, ogni cosa va presa un giorno alla volta."
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