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Io amo, tu ami. Noi siamo liberi.


L'Amore è uguale in tutte le sue forme. Può presentarsi in modo diverso, ma è sempre lo stesso grande sentimento che unisce due persone. Amici, fidanzati, famiglia: tutto un unico Amore. L'Amore che ci fa star bene e che ci completa la vita. L'amore che ti fa sentire pieno, appagato. Quello che ti spinge a proteggere chi ami. Il senso di protezione è una delle cose che distingue l'amore da qualsiasi altro sentimento. Ma questo senso di protezione e la libertà di cui ognuno ha bisogno e diritto, possono convivere?

Messi uno accanto all'altro i due termini libertà e amore fanno scoccare una scintilla, come i due poli di un arco voltaico. Nella più comune e diffusa esperienza esistenziale sono termini antitetici, apparentemente inconciliabili. Chi si innamora, in genere, non solo perde il possesso di sé, ma brama il possesso dell'altro, quindi si muove due volte in senso opposto alla libertà, quella propria e quella del partner.

L'amore e la libertà sono davvero antitetici? Inconciliabili? Credo, invece, che siano complementari, quasi inscindibili. Questo perché l'amore ti rende libero e se non ti senti libero non stai amando. E' pur vero che l'amore, in tutte le sue forme, è portato avanti dai compromessi. Ma questi non devono ledere la libertà delle persone che vi sono coinvolte (siano essi amici o fidanzati). Discorso a parte vale per il rapporto genitori/figli, perché lì ci entra in mezzo anche la questione della disciplina e di crescere i figli nel modo in cui si ritiene più appropriato. Perciò, da adesso quando parliamo di amore sottintendiamo quello che esiste tra due amici o tra due persone che stanno insieme.

Stavamo dicendo... I compromessi sono spesso necessari perché due persone sono sempre e comunque nate e cresciute in modi diversi, con abitudini differenti. Hanno, con molta probabilità, caratteri discordi ed esperienze alle spalle anche opposte. Tutto ciò significa che senza un compromesso, un punto d'incontro a metà tra i due, non potrebbe esistere un sentimento così forte come l'amore. Come dicevamo, però, i compromessi non devono ledere la libertà individuale di ognuno. Quello che ci si deve sempre ricordare è che una coppia è formata da due persone (capitan ovvio!). Se una delle due si annulla per l'altra, la coppia non esiste più. C'è solo un individuo. L'altro è stato inglobato, smaterializzato, assimilato



Qualunque cosa distrugga la libertà non è amore. Deve trattarsi di altro, perché amore e libertà vanno a braccetto, sono due ali dello stesso gabbiano. Ogni volta che vedi il tuo amore in conflitto con la tua libertà, significa che stai facendo qualcos'altro in nome dell'amore.
[Osho]

Quando si tenta di privare l'altro della libertà o si sente di esserne stati privati dall'altro, forse è il momento di chiedersi se quello sia davvero amore e non invece una forma di possessività morbosa. Dopo tutto, una cosa che caratterizza l'amore è volere il bene per l'altra persona. Volerla vedere felice dovrebbe essere al primo posto negli interessi. E se si priva della libertà, come potrebbe essere felice? Intendo, felice davvero. Come si sente un leone nato in libertà e poi chiuso in cattività? Potrà anche abituarsi, forse. Ma potrà essere felice?
E quando il bene della persona che amiamo non coincide con quello che vogliamo? Bisogna impedirglielo? Bisogna lasciarlo fare? Bisogna incoraggiarloImpedirglielo, o tentare di farlo, sarebbe privarlo della sua libertà. E questo non sarebbe per niente sintomo di amore. Incoraggiarlo, probabilmente, non sarebbe corretto. Io non mi sentirei con la coscienza pulita se incoraggiassi un amico o il mio ragazzo a fare qualcosa che io non reputo giusta per lui, qualcosa che magari credo che possa ferirlo. Non me la sentirei, non sarei a posto con me stessa. Credo che in quel caso bisognerebbe solo lasciarlo fare. Lasciarlo libero di fare le sue scelte, sperando che vada tutto per il meglio e restando sempre pronti a curargli le ferite nel caso in cui dovesse cadere.
Dopo tutto, come lui è libero di fare ciò che sente sia la cosa giusta, noi possiamo essere liberi di non condividerlo, o no? Altrimenti cadiamo nel dire che due persone che la pensano diversamente su qualcosa non possono essere amici. Invece questo non può e non deve essere d'ostacolo ai sentimenti forti come l'Amore.

Nell'amore la perfezione è proporzionata alla sua libertà, e questa alla sua purezza.
[Thomas Merton]

La libertà nell'amore è quello che più di ogni altra cosa dimostra la sua autenticità. Perché prova il suo non essere legato a soddisfare solo i propri bisogni e le proprie necessità, ma di farlo primariamente con quelli dell'altra persona.



In tema di libertà, permettetemi di fare una piccola deviazione dall'argomento...

La felicità è una cosa alla quale aspiriamo ogni istante della nostra vita, ma allo stesso tempo, forse, è una delle cose che ci fa più paura. Sembra essere irraggiungibile, cosa d'altri tempi, solo per alcuni personaggi. Questo anche perché spesso si confonde con il divertimento, l’amore e gli affetti. In realtà è un po' forzato minimizzare la felicità solo a questi elementi. Essa è qualcosa di più vasto: la massima realizzazione dell’uomo. Certamente li comprende (intendo che amore, affetti e divertimento contribuiscono a raggiungerla), ma la felicità implica il realizzarsi dell’uomo come tale, secondo le sue facoltà e la sua natura.
La libertà è poter scegliere, fare delle scelte che hanno come fine questo tipo di felicità. A volte l’uomo sceglie contro la propria felicità perché smesso si lascia sedurre dalla voglia di un piacere immediato, non duraturo, che in realtà lo porta a perdere di mira la propria felicità. La volontà e l’intelletto dovrebbero evitare di far "vincere" questo tipo di istinti, altrimenti saremmo più simili alle bestie che sono guidati solo dall'istinto e non dalla razionalizzazione del proprio futuro. Altrimenti si andrebbe contro la propria vera realizzazione e quindi ci si allontanerebbe dalla felicità.
Spesso dietro il nome di libertà nascondiamo il senso più vero della schiavitù. Quella a cui si anela è, sempre più frequentemente, una "libertà" individuale, egoistica, quella che invece di scegliere ci fa diventare ciechi, che promuove il piacere fine a se stesso, senza prospettive, senza futuro. Una finta libertà! Si è convinti di essere liberi quando tutto ciò che si sta facendo è mutilare il proprio futuro conformandosi a ciò che il mondo ci propina come ideale di "libero". Ribellarsi a questo è la vera libertà.

Mi rendo conto che i post sugli argomenti più profondi risultano sempre i più concentrati. Forse perché davvero non c'è molto da girarci intorno. Comunque, questa era la mia risposta all'argomento proposto da Gabriella:



Come sempre, fatemi sapere la vostra opinione al riguardo!

Tanti saluti da me e da Isaac Asimov (morto il 6 Aprile 1992). Cliccate sulle sue belle basettone per saperne di più su questo biochimico/scrittore, padre delle famose "tre leggi della robotica". Per chi non lo sapesse, infatti, Isaac è l'autore di Io, Robot. E vi consiglio vivamente di leggere il suo Neanche gli dei, uno dei libri più belli che io abbia mai letto.



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