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Consigli di una ex-matricola.

Salve anime. Torno oggi qui con voi, per un post "extra" in quanto l'argomento non è stato richiesto da nessuno in particolare. Sono stata io stessa a proporre un tema stavolta e, dato che pare interessare a più di una persona, eccomi qui pronta a svolgerlo!
L'argomento è ...rullo di tamburi... l'università!
Sì, questo post sarà dedicato a chiacchiere varie ed eventuali sull'università, a partire dall'approccio psicologico fino a cose più pratiche. Ovviamente io non sono né una psicologa dello studio né tanto meno un'opinionista (che poi che lavoro è l'opinionista, mi chiedo, se per farlo basta andare al Grande Fratello... ma questa è un'altra storia). Sono, però, un'universitaria. Anzi, un'ex-universitaria (anche se da solo qualche mese). Perciò posso darvi i miei consigli, quelli che a me sono tornati utili, che derivano dall'esperienza che mi sono fatta sulle mie ossa e che non devono per forza valere per tutti. Ad esempio, il metodo di studio migliore varia da persona a persona, da facoltà a facoltà e da materia a materia. Su questo punto ci torniamo tra un po'.
Come il miglior Marzullo di tutti i tempi, userò il metodo "si faccia una domanda e si dia una risposta". Indicherò con M una ipotetica matricola da cui provengono le domande, ma di certo alcuni consigli possono valere anche per chi l'università l'ha iniziata da un po'. Anzi, posso dirvi che alcuni possono addirittura valere nel mondo del lavoro o nei rapporti formali di qualsiasi tipo. Tre, due, uno... via!

U: Cosa mi diresti se ti dicessi che voglio iscrivermi all'università?
V: Ti citerei Gandalf. "Fuggite, sciocchi!" Già, il mio consiglio per chi vuole fare l'università è, semplicemente, non fare l'università!

Ok, il post si conclude qui, ciao!

...calmi, calmi! Stavo scherzando. Ricominciamo da capo.

U: Perché dovrei fare l'università?
V: Bella domanda! La vera risposta è un'altra domanda. Vuoi fare l'università? Ma soprattutto, perché vuoi fare l'università?
Se lo fai solo per avere una maggiore possibilità di lavoro, non farlo. La maggior parte degli universitari si laurea ad un'età in cui si è già troppo vecchi per essere assunti come prima esperienza lavorativa, perciò se non hai intenzione di cercare un lavoro anche mentre frequenti l'università questo potrebbe rivelarsi anche il tuo caso. Inoltre, la sola conoscenza acquisita all'università è inutile a livello lavorativo, specialmente nei campi come l'Informatica o settori similari. Molto più importante è la conoscenza personale e il saper fare che si acquisiscono sul campo. Anche in questo caso una persona che sa fare ma è solo diplomata viene prima di una persona che non sa fare ma che ha una laurea.
Se lo fai solo per far contenti i tuoi genitori, non farlo. Non rovinare anni preziosi della tua vita che potresti impiegare in cose molto più utili per la tua vita (come entrare nel mondo del lavoro) solo perché i tuoi genitori vogliono avere "il figlio laureato". Ciò va anche a vantaggio loro, te lo assicuro. Se inizi l'università anche se lo studio non è una cosa che ti piace fare, rischi di fargli spendere tanti di quei soldi che avrebbero potuto metterli da parte per regalarti una casa per il tuo matrimonio! E tutto sarebbe anche inutile perché alla fin fine il "pregio" di avere un figlio laureato termina nello stesso momento in cui stacchi l'ultimo festone della festa di Laurea se in realtà tuo figlio non è soddisfatto di quello che ha fatto e ciò che ha fatto non lo porterà da nessuna parte.
Se lo fai per uno di questi due motivi o per entrambi, ma in mezzo c'è anche la tua voglia di farlo, allora non aspettare altro! L'unico motivo vero per fare l'università, che ti spingerà a non mollare anche nei momenti più difficili, è volerlo davvero. Avere voglia di sapere, di conoscere, di aumentare la propria cultura e potenziare le proprie capacità.

U: Mi sono iscritto all'università ma non so cosa aspettarmi.
V: Ce l'hai presente tutti quei telefilm sui campus americani fatti di sesso, sballo e confraternite? Ecco, dimenticalo! Cancella e rimuovi ogni minima "speranza" di trovare ambienti simili. Non dico che non esistano universitari che dedicano il 90% del tempo a cercare ragazze/i da portarsi a letto, il 90% della concentrazione a fare cazzate ed il 90% delle sere ad ubriacarsi. Ma l'università non è questo. L'università è seguire le lezioni, studiare e fare esami. Tutto il resto è contorno che, se dosato correttamente, renderà il periodo universitario il più bello della vostra vita, ma se portato all'eccesso renderà l'università solo la perdita di tempo più grande della vostra vita. Se non hai intenzione, perciò, di studiare, ma solo di fare il "mantenuto", fallo almeno risparmiando i soldi delle tasse universitarie.

U: Com'è la vita dell'universitario medio?
V: Stressante e bellissima. Rifarei l'esperienza dell'università mille volte se ne avessi l'opportunità. Il periodo delle lezioni è il più tranquillo, quello che ti permette di avere una vita sociale che, grazie alle conoscenze fatte tra colleghi, permetterà di rendere piacevole anche il tempo trascorso tra le mura della facoltà. Il periodo degli esami sarà quello che ti farà maledire il giorno in cui hai preso il libretto in mano. Rimpiangerai di aver fatto questa scelta e desidererai andare a zappare la terra senza essere retribuito piuttosto che continuare a studiare. Fai in modo che la tua stanza sia confortevole perché è lì che passerai i giorni e le notti. Dimentica le stagioni, le feste, il mare, le serate. Durante il periodo di esami l'unico tuo compagno sarà il libro da studiare, la connessione ad Internet (che sarà per te un po' come il serpente tentatore con Eva) ed il caffè (se non bevi caffè, inizierai a farlo... te lo assicuro!).
Le persona intorno a te, poi, diventeranno la tua più grande fonte di stress. Domande come "Che esami hai dato?", "Quanto hai preso?", "Quando ti laurei?", "Ma sei indietro?" ti perseguiteranno e spesso avrai la forte tentazione di uccidere chi te le pone. I tuoi genitori, inoltre, potrebbero essere tra i primi a causarti stress. Ricorda una cosa però. Se sono loro a mantenerti all'università hanno il diritto di informarsi sul punto in cui sei arrivato. Inoltre, se hai dato due materie in tre anni e tuo padre ti dice di darti una mossa, non avere anche il coraggio di prendertela con lui!


U: Ci saranno particolari pratiche burocratiche?
V: Tantissime! Anche troppe. Se, come me, avete litigato con la burocrazia, sperate di trovare un amico che vi ricordi le scadenze più importanti, altrimenti rischiereste di pagare multe per non aver presentato documenti in tempo.


U: Come sono i Professori all'università?
V: Tutti stronzi! Naaaaa, non è vero. Ma scordati il rapporto "umano" che si instaurava coi Professori alle scuole superiori. Lì il Professore ti "cresceva" per almeno un anno se non di più. Conosceva il tuo nome, il tuo andamento (non solo nella sua materia), capiva qualcosa del tuo carattere e della tua personalità. All'università per la maggioranza dei Professori sarai solo un numero. Ti capiterà di aver a che fare con Professori che ricordano com'è andare all'università, che saranno umani e ragionevoli. Qualcuno potrà anche essere benigno. Ma sta sicuro che almeno uno dei tuoi Professori sarà uno dei più stronzi esistenti su questa Terra. Pretenderà da te ogni goccia di sangue e quando non avrai più globuli rossi da offrirgli vorrà ancora di più!
PS: Stai attento alle femmine. Specialmente quelle di età avanzata e senza fede al dito!

U: Potrò gestire lo studio come voglio?
V: In pratica sì. Mentre fin ora sono stati i Professori a gestire i tempi di studio, a decidere quando spiegare e quando valutarti con compiti ed interrogazioni. All'università, invece, sei tu ad organizzare lo studio, tu a decidere ogni semestre quali lezioni seguire, quali esami preparare, quando studiare, ecc... Il problema, però, è saperlo fare. Dovrai imparare che non sempre le lezioni del mattino sono quelle da evitare (perché vuoi dormire) e che non sempre un esame difficile e da preparare per ultimo. Nella mia esperienza ho incontrato tre tipi di matricole: gli asociali, i normai e i cazzari. Gli asociali sono quelli che appena entrano all'università incentrano la loro vita sociale solo su lezioni e studio, studio e lezioni. In questo modo riescono a dare tutte le materie previste per il semestre in corso, ma si rischia anche un esaurimento nervoso. I normali capiscono i propri limiti e riescono ad organizzarsi in modo da riuscire a dare il massimo senza perdere la sanità mentale (o almeno provando a non perderla). Ciò significa magari seguire tutte le lezioni, ma decidere di non preparare tutti gli esami. Ad esempio, se in un semestre sono previste quattro materie, può decidere di prepararne due per il primo appello e due per il secondo, oppure una per un appello e una per l'altro e rimandare le altre due a quello straordinario. I cazzari, invece, sono quelli che transitano in facoltà solo per fare bordello. Raramente seguono lezioni (specialmente quelle che richiedono di alzarsi dal letto prima delle 11) e provano un esame o due all'anno. Ecco, questo è un tipico esempio di cattiva gestione della propria libertà di decisione. Ovviamente, se il vostro scopo non è laurearvi ad ottant'anni.


U: Come sono organizzati gli esami?
V: Questo dipende dalla facoltà che hai scelto. Alcune materie possono richiedere un solo esame, solitamente orale (non vi eccitate...non c'è nulla di sessuale in ciò, o almeno si spera). Altre volte l'esame potrebbe essere composto da più parti e possono essere effettuati tramite una qualsiasi combinazione di esame scritto, esame orale, progetto e prova pratica (o di laboratorio).
Per ogni materia sono puntate (dovrei dire in anticipo, ma capiterà che saprai di un'esame anche il giorno precedente, per cui decido di non illuderti!) dai piani alti le date degli esami. Tranne eccezioni varie ed eventuali, saranno gestite tre sessioni di esami "regolari": autunnale (settembre/ottobre o comunque prima dell'inizio delle lezioni), primaverile (febbraio/marzo o comunque dopo la conclusione del primo semestre di lezioni) e estivo (giugno/luglio o comunque dopo la conclusione del secondo semestre di lezioni). Possono essere presenti anche sessioni "straordinarie" (cioè, per cui di solito gli studenti hanno bisogno di avere particolari caratteristiche per partecipare all'esame, ad esempio "solo per fuori corso") che si trovano durante il primo semestre (solitamente dicembre) e durante il secondo (solitamente aprile). Ovviamente tutto ciò più variare a seconda della facoltà, perciò dovresti informarti meglio guardando, ad esempio, il calendario d'esami dell'anno precedente.
Da matricola, la tua prima sessione "utile" sarà quella di febbraio/marzo a conclusione del primo semestre e poi quella di giugno/luglio a fine del secondo. Da settembre in poi potrai scegliere di "recuperare" eventuali materie agli esami di settembre, dicembre, aprile o durante le sessioni ordinarie dell'anno successivo. Ricordati, comunque, che non puoi presentarti all'esame di una materia futura. Mi spiego meglio. Se sei al primo anno, primo semestre, ad aprile non puoi presentarti all'esame di una materia del secondo semestre del primo anno, come non puoi presentarti a dicembre all'esame di una materia del primo semestre! Cioè, devi aver finito il semestre in cui è presente quella materia prima di poter sostenerne l'esame.

U: E se un esame va male?
V: Non è morto nessuno! Non ti illuderò dicendoti che non te ne fregherà niente se verrai bocciato. Sarai deluso, soprattutto se avevi studiato davvero per quella materia. Ma non lasciarti abbattere. Non permettere che una sconfitta ti faccia abbandonare la guerra! C'è il prossimo esame da fare e a quello devi pensare. Capisci gli errori che hai commesso e vai avanti.


U: Cosa posso fare per fare bella figura agli esami?
V: Non essere di quelli che pensa che basta un po' di culo per passare un esame. Come diceva un mio Professore, "gli esami non si provano, si fanno". Non presentarti ad un esame se sai di non aver studiato abbastanza da avere anche una minima possibilità di passarlo. Rischi soltanto di provare un esame talmente tante volte da iniziare a star sullo stomaco al Professore! Non ti illudere, non ti darà la materia perché gli fai pena. Per fare una bella figura agli esami, il lavoro inizia molto tempo prima!
  1. Organizzazione. Per riuscire a fare tutto è fondamentale imparare a pianificare le cose. Il tempo che hai a disposizione non è infinito perciò devi imparare a dosarlo bene per far in modo che tutto ciò che devi e vuoi fare riesca ad incastrarsi alla perfezione. Organizza il seguire le lezioni, lo studio, gli esami, ma anche tutto ciò che serve al tuo fisico (oltre alla pulizia personale che ti consiglio di fare ogni giorno) per non impazzire. Trova il momento per uscire con gli amici, per allenarti, per divertiti. Anche questo serve! Pianifica il tuo anno accademico valutando la difficoltà degli esami, le date e frequenza alle lezioni. Consiglio personale: alterna un esame facile ad uno più impegnativo, fin quando ti è possibile, specialmente se devi prepararli insieme.
  2. Le lezioni. Le lezioni (anche se non sono con obbligo di presenza) sono importantissime. Perciò, se è tua possibilità (cioè non sei uno studente lavoratore, categoria che stimo profondamente, e non hai particolari situazioni fisiche e familiari), seguile. Mancarne una può essere una cosa occasionale (da recuperare facendosi passare appunti e informazioni), ma non deve diventare frequente o sistematico.  E’ difficile seguire bene più corsi contemporaneamente, ma ricordati che smettere di seguire un corso può farti perdere molto tempo in seguito, nel dare quell'esame. Gli ordinamenti cambiano spesso e potresti ritrovarti a dover dare una materia di cui non sono più previste le lezioni. Se non le hai mai seguite finirai per pentirtene amaramente! 
  3. Gli appunti. Fai fruttare la tua presenza a lezione, non limitandoti a riscaldare il banco (o lo scalino su cui ti capiterà di dover restare appollaiato) prendendo appunti. Non cercare scrivere tutto ciò che il Professore dice, ma di appuntare il senso di ciò che ti sta volendo trasmettere. Se si tratta di formule o dimostrazioni scrivi cose che spieghino cosa si sta facendo (e possibilmente perché). Ovviamente, è importante prendere appunti anche se il Professore si limita a parlare e non scrive nulla alla lavagna. Il consiglio migliore sarebbe poi di riguardare gli appunti il giorno stesso o al massimo il giorno dopo, ma probabilmente non lo farai più dopo che sarà passato il primo mese. Però ciò ti può aiutare veramente, specialmente per quanto riguarda le materie scientifiche e matematiche. Non devi per forza studiare o memorizzare tutto subito. Anzi, non farlo! Ti stancheresti presto e smetteresti di farlo. Cerca, invece, di capirne il senso, i passaggi, il filo logico e di scoprire quali sono i punti che ti sono rimasti oscuri (cosa che ti servirà per il punto successivo). Consiglio personale: usa i tuoi appunti per aiutare qualche collega, ma non farli diventare di dominio pubblico.
  4.  I punti oscuri.  Quando trovi qualcosa che non capisci, inizialmente puoi provare a trovare la risposta da solo ripartendo da ciò che hai capito. Prova poi a fare ricerche, nel libro o su internet. Chiedi aiuto ai colleghi. L'ultima spiaggia è andare al ricevimento studenti del Professore e rimanere nel suo studio finché non chiarisce i tuoi dubbi. Cerca di far capire al Professore che, anche se quel punto non ti è chiaro, hai provato a ragionarci da solo, hai cercato di approfondire. In pratica, fagli capire che hai studiato. Questo può aiutarti anche all'esame, perché è un piccolissimo scorcio di rapporto personale in cui dai la possibilità di "far vedere" qualcosa del tuo impegno.Se qualcosa non ti è chiara già a lezione, alza la mano e fai la tua domanda subito. Consiglio personale: non usare queste occasioni per fare il leccaculo!
  5.  Metodo di studio. Ognuno ha il suo, che può variare anche da materia a materia. L'importante è capire in che modo a te personalmente viene più facile capire e memorizzare un determinato concetto. Può essere utile fare un riassunto scritto della materia (se ciò non ti fa perdere troppo tempo) oppure utilizzare schemi vari e mappe concettuali. Il modo in cui studi, fondamentalmente, dipende da te. Nel caso di un esame orale prenditi il tempo per ripetere ad alta voce, anche più volte. Ripeti anche ad altri. Mentre parli, se necessario, scrivi (come nel caso di dimostrazioni matematiche). Questo ti aiuterà a spezzare un po' la tensione che si crea quando sei di fronte al Professore ed a migliorare l'esposizione dei contenuti. Nel caso di un esame che preveda esercizi (o cose del genere) è importante, invece, prendersi il tempo di esercitarsi, esercitarsi ed esercitarsi ancora! Rifari da solo gli esercizi fatti a lezione e affrontane di nuovi. Ricorda, comunque, che non puoi preparare una materia in due giorni partendo dal nulla! Organizzati in modo da avere il tempo sufficiente.
  6. Aspetto personale. Già, anche questo è importante. Ricorda che il momento dell'esame è uno dei pochi che avrai per far capire al Professore chi sei e cosa puoi fare. Non mostrarti arrogante né troppo intimidito (come se non fossi capace di affrontarlo). E quando scegli cosa metterti il giorno dell'esame, che tu sia maschio o femmina, ricordati che non stai andando in discoteca, né al mare. Il Professore potrebbe prendere la tua estrosità o la tua trasandatezza come mancanza di rispetto. E lui ha il coltello dalla parte del manico, ricordalo.

U: Che ambiente troverò tra i colleghi?

V: Non conosco i tuoi colleghi personalmente, ma posso dirti che all'interno della facoltà (specialmente se sei un fuori sede) nascono delle bellissime amicizie. Stai attento, però. Perché l'università è uno dei luoghi più competitivi che esistano, perciò attento a non farti infinocchiare. Avere un gruppo di amici tra cui ci sia anche un reciproco aiuto è una cosa stupenda, ma attento alle sanguisughe e agli sgambetti! Non ci vuole nulla a rovinare la reputazione accademica di una persona o ad approfittare del suo aiuto per poi piantargli un coltello nella schiena. Ovviamente, cerca in primo luogo tu di non piantare coltelli alle spalle degli altri se non vuoi ritrovartene qualcuno.


Dopo questa interminabile carrellata di chiacchiere, posso concludere dicendovi di nuovo che l'università può diventare il periodo migliore della vostra vita. Divertitevi e vivetevela al meglio, pur non tralasciando il vostro dovere di studenti. Ci si può riuscire ve l'assicuro.

Tanti saluti da me e da Augustin-Louis Cauchy (nato il 21 agosto 1789) che, per restare in tema anche al post precedente, è stato uno dei padre dell'Analisi Matematica.


Commenti

  1. Concordo con te....matricole...scappate dall'università..frequentate un corso di formazione...che è meglio (by quattrocchi)!! :D

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