Tutti noi abbiamo un cantante "del cuore", quello che sembra riesca a capirti senza averti mai visto, quello che sembra scrivere la tua storia in ogni sua canzone. Quel cantante per me è Ligabue. A un mese dall'uscita di "Mondovisione", sono convinta che quest'album sia l'ennesima dimostrazione di quanto detto all'inizio. E per riuscire a costringermi su una sedia a ritagliarmi il tempo per poterne parlare ...è dire tutto!
Il volume delle tue bugie è una di quelle canzoni che ti danno il pugno allo stomaco al primo ascolto.
"Il volume delle tue bugie" è una canzone in cui mi rivolgo alle ragazze e anche ai ragazzi che, per ferite causate dall'amore, hanno deciso di dire che non amano più, che non ha più senso, indossando una sorta di armatura sentimentale.
- Ligabue
E continui a dire al mondo che ogni uomo vale un altro
e arrotondi per difetto, ma ci fai un altro salto.
I tuoi salti nel tuo vuoto, dici tu 'meglio di niente'.
Troppo sola troppe volte, troppe volte troppa gente.
"Gli uomini sono tutti uguali" ...non ditemi che non l'avete sentito, detto o anche solo pensato almeno una volta! Idem per gli uomini nei confronti delle donne. E quando si fa questo "di tutta l'erba un fascio", questo "arrotondamento", è sempre "per difetto". Di certo non intendiamo "oh, gli uomini sono tutti uguali, così dolci, romantici e perfetti!" ...proprio no, eh? Però "un altro salto" ce lo si fa perché "meglio di niente", ci si accontenta di quello che passa il convento. Non cerchi di meglio, non pretendi di meglio! Perché "tanto sono tutti così quindi mi adeguo". Ma anche quando c'è "troppa gente" sei "troppo sola", perché non hai la compagnia principale: quella di te stessa e del tuo stesso rispetto.
Ed è sempre troppo alto e non riesci ad abbassarlo ,
è una vecchia compagnia il volume delle tue bugie.
E continui a dire al mondo che le cose sono chiare:
ce la fanno solo i duri che chi spera si fa male.
Le "tue bugie", quelle che continui a ripeterti guardandoti allo specchio e a cui ormai non credi neanche tu, che hanno un volume "troppo alto" e anche se ci provi "non riesci ad abbassarlo". Ma puoi urlare le bugie forte quanto vuoi ...dentro di te saprai sempre la verità. Saprai ogni singola cosa, saprai quando ti sei mancata di rispetto, saprai quando ti sarai data la coltellata con le tue stesse mani, saprai che la colpa che dai a qualcun altro sarà solo la tua. Ma non riuscirai ad ammetterlo.
E tu oramai sei dura dentro, molto più di quel che basta:
non ti possono far niente, niente amore niente guasti.
Ed è sempre troppo alto e non riesci ad abbassarlo:
è una certa garanzia il volume delle tue bugie.
Quelle pagine bruciate, i capitoli strappati:
è una vecchia antologia il volume delle tue bugie.
"Ormai sei dura dentro, molto più di quel che basta". Molto più di quel che basta. Nessun equilibrio. Prendo tutto e subito, perché così hanno fatto, perché così vogliono, perché così va. E ormai il callo me lo faccio spesso il triplo di ciò che è necessario perché i duri vanno avanti.
E continui a dire al mondo che può starsene lontano,
che hai già tutto quel che serve e che hai sempre la tua mano.
E se ti succede ancora di guardare in faccia il mare
giri in fretta gli occhi e il cuore che hai ben altro a cui pensare.
Ed è sempre troppo alto e non riesci ad abbassarlo:
è una certa profezia il volume delle tue bugie.
Quelle pagine bruciate, i capitoli strappati:
è una vecchia antologia il volume delle tue bugie.
Le bugie che diventano "profezia", che alla fine ti trasformano e si avverano, diventando realtà. Non so dire esattamente cosa sia a provocarmi un tumulto in questi ultimi versi. Ci ho provato e non riesco a spiegarlo, forse perché è una cosa troppo interiore per essere spiegata in modo diverso. Perché quando si avvera, quando "hai sempre la tua mano" e tutto il mondo "può starsene lontano", capisci di non essere più te stesso.
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