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#MovieLife - 2 - Il rimpianto di una Geisha

Che "il libro è sempre più bello del film" lo sanno tutti. Sarà anche una frase stereotipata, ma è uno dei luoghi comuni più veri che esistano. Per motivi che variano da libro a libro (e, di conseguenza, da film a film) la carta stampata ha sempre quel quid in più: la storia viene completamente stravolta, manca proprio la nostra scena preferita, c'è quel personaggio in più e quello descritto male, quella scena poteva essere fatta meglio... La colpa è sempre di qualcuno: di quell'attore che non sa recitare, del registra che non sa gestire le inquadrature, dello scenografo che ha osato immaginare quella stanza o quel paesaggio in modo diverso da noi. Il fatto è che quando leggiamo siamo noi a decidere e non ci piace che qualcuno stravolga le nostre decisioni. Ci affezioniamo alla nostra immaginazione e alla magia che ha creato fondendosi con l'arte dello scrittore.
Tutto questo enorme giro perché ho recentemente vissuto la delusione del "ho finito il libro e adesso vedo il film". Mai! Mai farlo! Se avete letto un libro che vi è piaciuto da impazzire, non dovete vedere il film da esso tratto per almeno ...diciamo circa tre/quattro mesi ...o forse di più, dipende dal libro e da quanto ci state a dimenticare i particolari. Quando il libro resterà nella vostra mente solo come "un libro stupendo che mi è piaciuto da impazzire che ha questa trama" ma avrete iniziato a dimenticare qualche particolare ...allora sarà il momento di vedere il film! Questo vi renderà la visione piacevole (a meno che il film non faccia proprio schifo...), piena di ricordi e vi lascerà con una gran voglia di rileggere il libro per trovarlo ancora più bello di prima. Minimo sforzo, massimo piacere.
Mai vedere il film di un libro che ci è piaciuto moltissimo, mentre ancora abbiamo fresca in mente quella stupenda sensazione di pace che deriva dalla lettura di un libro che ci ha riempito e donato qualcosa di meraviglioso. Il rischio è quello di rovinare il bel ricordo che avevano e di non riuscire ad apprezzare l'apprezzabile del film (sempre a meno che di apprezzabile non ce ne sia).
Il secondo enorme vortice di parole ci porta al vero motivo per cui siamo qui. Memorie di una Geisha. Questo libro mi ha fatto davvero impazzire, stupendo è dir poco, mi ha rapito letteralmente e l'ho divorato in pochissimi giorni nonostante i molti impegni come non facevo ormai da molto tempo. Ma del libro ve ne parlerò prossimamente in un nuovo BookSoul. Il fatto che volevo condividere con voi è la strana sensazione che ho avuto vedendo il film una settimana (o poco più) dopo aver terminato la lettura del libro.

< Attenzione! Rischio spoiler. >

Il film è molto fedele al libro, con una serie di piccole differenze che sono relativamente irrilevanti (il "Presidente" che diventa "Direttore generale", ad esempio). Eppure c'era qualcosa che mancava. Qualche scena era stata tagliata via e buona parte dei primi capitoli del libro era saltata per essere riassunta in pochi frame che spiegavano poco e nulla. Questo mi ha un po' sconvolto, precludendomi, forse, la buona riuscita della visione del film. Un inizio così poco consono, a mio parere... Successivamente, ripensandoci a mente freddo, mi sono resa conto che probabilmente avrebbe solo allungato il brodo, che non avrebbe dato un impatto forte a quella che era la storia, che magari non poteva neanche essere resa alla perfezione. Insomma, non era una parte così fondamentale! Ma in quel momento, la prima cosa che ho esclamato (e l'ho fatto ad alta voce, cosa che non sono solita fare mentre guardo un film!) è stato "Ma qui manca un pezzo!". Non mi sono data pace...
I personaggi sono abbastanza ben caratterizzati. Hatsumomo è incredibilmente stronza proprio come viene descritta e Mameha è perfetta in ogni dettaglio. Sì, Nobu ha tutte e due le braccia invece di uno solo, ma il suo caratteraccio (che nasconde un cuore tenero) è abbastanza ben comprensibile. Ma Sayuri! Cavolo! Non puoi sbagliare il personaggio principale. Saranno le enormi lenti a contatto per rappresentare gli occhi "con troppa acqua" che incantano tutti oppure la poca espressività dell'attrice (con tutto il rispetto!), ma sembra essere ridotta a una bambola di pezza in mano a Mameha, pronta ad eseguire ogni suo ordine. Molto del suo carattere viene tralasciato e molta della sua storia viene eliminata per concentrarsi solo sui due aspetti principali: la rivalità con Hatsumomo (che sembra essere sentita più da Mameha che da lei stessa) e la ricerca del Presidente. Tornando a Nobu, accennato prima, mi dispiace che non traspiri fino in fondo la sua vera essenza... ma forse è solo colpa della mia immaginazione che, durante la lettura del libro, ci si era affezionata in modo particolare.
Molte citazioni che vengono recitate durante il film, compresa la più famosa (quella relativa alla poesia sulla mancanza), non sono prese in realtà dal libro. Questa cosa, forse, è quella che mi ha destabilizzato principalmente. Nel libro sono contenuti del pezzi d'arte che meritavano sicuramente di esser citati, senza necessità di andare ad inventarne di nuovi o di attingere da altre fonti.

 < Fine rischio spoiler. >

Come dicevo poco più su, dire che questo film stravolge il libro sarebbe una bugia ma mancano così tanti piccoli dettagli che non me lo hanno fatto apprezzare a pieno. Probabilmente se avessi visto solo il film o se lo avessi visto prima di leggere il libro gli avrei dato un 9 pieno ...magari un 10, se fossi stata in una serata molto ispirata. Eppure era come se per me fosse incompleto. Mi rendo conto che se avessero inserito tutti i dettagli che mi sono mancati (a partire dalle scene dei primi capitoli, per passare alla descrizione della vestizione della Geisha e altre tradizioni ad esse legate, attraversando la vita di Sayuri durante la guerra e finendo con la vita di Sayuri dopo la scena che il film pone come finale) questo film sarebbe diventato un colossal di ventordici ore. Eppure era come se qualcosa dentro di me ne avesse bisogno...




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