- astenersi persone con alto deficit di ironia. -
Che mondo sarebbe senza la birra? No, dico, pensateci. Che cosa è una bella serata tra amici senza una bella bottiglia di birra in mano? Che cosa Sono una ragazza che ha passato l'adolescenza (dovrei iniziare a dire "donna"? ...oddio, no, vi prego!). La birra è la fedele compagna di tutte le sere (aiuto, la dieta! niente alcolici, già... credici) mentre alcune delle serate più belle che io ricordi sono state accompagnate da Capiroska e Japan Ice Tea. Ma oltre ai soliti amici che bisbocciano (leggasi coglionazzi che delirano dimenticando i freni inibitori), da poco ho avuto una di quelle esperienze che ti aprono gli occhi sul mondo e sul rapporto che differenti persone hanno con l'alcool.
1) Il (povero) cucciolo. C'è sempre uno/a del gruppo che non beve perché mezzo astemio (o perché si ubriacherebbe anche con mezzo Aperol). Nel peggiore (per lui) dei casi è colui che si immola per la causa, restando sobrio in modo da poter guidare tutti gli altri alle rispettive case. Ce ne vuole sempre uno e per questo tutti vi saranno grati ...ma non in quel momento! Ad ogni giro vi sentirete ripetere sempre le solite robe: "Te che prendi?", "E daje, prendite qualcosa!", "Ma sicuro sei?". E voi vi rosicherete le mani fino a sibilare a dentri stretti un "cazzo, devo riportarti a casa, bevi e non rompere i coglioni!"
2) Il "moccioso" sborone. Solitamente, come si deduce dallo stesso nome, è un ragazzino/a, possibilmente in un gruppo di persone più grandi che deve dimostrare la sua alta esperienza con gli alcolici, descrivendo questo o quel cocktail, bevendo questo e quell'altro perché "io reggo tutto, non sono una mammoleta", mescolando robe che farebbe vomitare anche il peggior alcolizzato ...e infatti lo ritroverete carponi sul marciapiede a sboccare in solitaria (perché nessuno di voi "adulti del gruppo" ha voglia di fare il babysitter mentre cerca di mantenere una traiettoria rettilinea per andare a pisciare). Ma che vuoi? A quell'età o sbocchi o non sei nessuno. Amen. Quando l'età della persona in questione inizia a lievitare e a toccare (o superare i trenta) ...beh, lì due domande sorgono!
3) La macchinetta filosofica. Tipicamente piuttosto introversa, solitamente abbastanza cautelativa nell'approcciarsi con le persone e iniziare a parlare del più o del meno. Ma dopo un paio di cocktail ...potrebbe raccontarti vita morte e miracoli a partire dal suo concepimento ("perché non c'ero ma me lo immagino così") passando dalle esperienze traumatiche che hanno segnato la loro vita per finire alle teorie sul gatto di Schrödinger. Perché, si sa, le migliori idee si hanno da ubriachi, anche se raramente sembrano tanto geniali al mattino seguente.
4) L'arrapato ...che non ce la fa. Già da sobrio, in realtà, si farebbe anche una scarpa camuffata con delle tette enormi. Ma da ubriaco tutti i freni che lo portano al silenzio (l'essere preso per il culo dagli amici, l'essere denunciato per molestie sessuali o robetta simile) spariscono in un nulla e ti ritrovi a doverlo trascinare via dal tavolo mentre sbava sull'inguine ben esposto della ragazzina che passa lì di fronte (cazzarola, copritevi!) oppure che cerca di attaccare bottone con una tizia qualunque parlando della carta igienica come del nuovo "Patrimonio dell'UNESCO". A parole vorrebbe provarci con chiunque ma a stento riesce a trovare il coraggio di offrire (rigorosamente in gruppo) uno shot ad una sconcertata tizia che non gli lascia neanche il suo nome (altro che numero di telefono!) oppure a decantare che "ma tanto a vista ciuffo non è sexy: è da troia".
5) La camera dei segreti. Ed eccoci al punto. Siano benedetti gli appartenenti a questa categoria. Li porti fuori con una scusa, magari riesci a fargli credere anche che è stata una loro idea. Li fai ubriacare come una signa (scusate il francesismo, non so se dalle vostre parti si usi o meno: per chi volesse farsi una cultura al riguardo cliccarte qui => ho detto qui! <=) e loro si aprono come un bocciolo di rosa a primavera. Se sei bravo, puoi fargli sputare fuori tutto quello che ti serve e che potrai usare contro di loro. Meglio se riesci a fingerti al loro livello, mantenendo in realtà la cognizione della realtà e la memoria di ciò che spiattellerà. Altrimenti puoi sempre fornirti di un bel registratore di altri tempi.
Cosa volevo dirvi in realtà con questo post? C'è una verità assoluta che si può imparare: se il vostro capo è una camera dei segreti, prendere due o tre colleghi a scelta tra le altre categorie che facciano confusione e rendano il piano meno evidente ...e spremetelo come un limone!
A contorno e conclusione: fargli pagare il conto, non è una cattiva idea.
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