Non sono un'appassionata di Storia, non l'ho mai studiata con piacere. Eppure c'è sempre stato un momento storico che mi ha affascinato: l'epoca Romana. Pericolosa, sporca e ignorante... ma anche tanto affascinante! Per questo quando ho scoperto dell'esistenza di Rome, sono corsa a guardarla!
Rome (una delle poche serie che non sono state sfregiate dall'adattamento italiano, almeno nel nome, che è stato mantenuto semplicemente Roma), è una serie prodotta da HBO, BBC e Rai Fiction ed è stata girata negli studi di Cinecittà. In Italia è stata trasmessa dal 2006 al 2009, per 2 sole stagioni e un totale di 22 puntate ognuna di 50 minuti: poco più di 18 ore, potete guardarla tutta d'un fiato e andare a letto avendola finita in un sol giorno (cosa che ho fatto io, più o meno). Il numero ridotto di episodi si deve all'elevato costo che la distingue come una delle più costose della storia, per l’accurata ricerca dei particolari, sia per quanto riguarda i costumi sia per le scenografie.
Il genere è storico (ma guarda un po', con un nome del genere mi aspettavo per lo meno un futuristico) ed è ambientata nella Roma in preda alle guerre civili che osserva la morte della Repubblica. Si alternano vicende storiche reali e trame di pura invenzione. Si inizia dagli ultimi anni di vita di Gaio Giulio Cesare, compresa la sua "famosa" morte in Senato e si prosegue fino alle lotte tra Ottaviano Augusto e Marco Antonio, con la presentazione anche della storia d'amore di quest'ultimo con Cleopatra. Dall'altra parte, invece, si segue la vita del centurione prima lancia Lucio Voreno e del legionario Tito Pullo. Questi sono entrambi personaggi realmente esistiti e nominati nel De bello gallico, anche se erano in realtà entrambi centurioni. Le loro vicende, però, non sono quelle reali, ma ricamate per intrecciarsi coi fatti veri e raccontare la decadenza di Roma e la sua nascita come Impero.
L'accuratezza dei fatti esposti non è al 100%. Ad esempio, sia Cesare che Ottaviano vengono mostrati in modo ben diverso da come solitamente rappresentati. Cesare non è il solito conquistatore generoso e propenso al perdono, ma mostra la sua vena superba, convinto di essere superiore a tutti e con una forte propensione per le "maniere forti" che utilizza però quasi "a malincuore". Ottaviano, invece, è dipinto come uno stronzo sadico (passatemi il termine) che disprezza le persone di rango inferiore e vuole scoparsi la sorella, che non mostra il minimo scrupolo e con una ossessione patologica per le regole. La stessa madre di Ottaviano, Azia, viene rappresentata come una subdola approfittatrice, mentre la storia ne vanta l'onore e l'integrità. Per non parlare della lettura dell'Eneide da parte di Ottavia quando l'opera sarà scritta solo anni dopo sotto l'Impero di Augusto.
Quali sono allora i punti a favore di questa serie?
1 - L'amicizia tra Lucio Voreno e Tito Pullo
Gli sceneggiatori hanno giocato un po' con la storia e i suoi attori, ma il risultato è ipnotizzante. I personaggi principali riescono a concentrare l'attenzione su di sé, oltre che per i muscoloni messi in mostra dagli abiti romani, anche per cosa essi rappresentano. Lucio Voreno è romano vero che obbedisce ed esegue sempre gli ordini nel nome della sua più grande devozione: un uomo che combatte non per gli uomini al comando, ma per l’ideale e per il nome di Roma. Tito Pullo, all'opposto, è un mezzo delinquente violento, scurrile, grezzo, ma amico fedele. Attraverso le loro vicende, gli eventi che hanno scosso gli ultimi anni della Repubblica Romana fino al nascere dell’Impero vengono vissuti in prima persona, trasportandole dalle pagine del libri di storia all'interno delle vite delle "persone normali" che le hanno vissute e subite. Il loro legame è una storia d'amicizia forte, virile e sanguigna, come solo due soldati romani sanno essere, che nasce dal sospetto e supera l'alternarsi dei periodi fortunati e dei periodi pieni di dolore di entrambi.
La crescita individuale dei due, i loro cambiamenti, tanto quanto la crescita del loro legame, è uno dei motivi principali per cui dovreste guardare Roma!
Rome (una delle poche serie che non sono state sfregiate dall'adattamento italiano, almeno nel nome, che è stato mantenuto semplicemente Roma), è una serie prodotta da HBO, BBC e Rai Fiction ed è stata girata negli studi di Cinecittà. In Italia è stata trasmessa dal 2006 al 2009, per 2 sole stagioni e un totale di 22 puntate ognuna di 50 minuti: poco più di 18 ore, potete guardarla tutta d'un fiato e andare a letto avendola finita in un sol giorno (cosa che ho fatto io, più o meno). Il numero ridotto di episodi si deve all'elevato costo che la distingue come una delle più costose della storia, per l’accurata ricerca dei particolari, sia per quanto riguarda i costumi sia per le scenografie.
Il genere è storico (ma guarda un po', con un nome del genere mi aspettavo per lo meno un futuristico) ed è ambientata nella Roma in preda alle guerre civili che osserva la morte della Repubblica. Si alternano vicende storiche reali e trame di pura invenzione. Si inizia dagli ultimi anni di vita di Gaio Giulio Cesare, compresa la sua "famosa" morte in Senato e si prosegue fino alle lotte tra Ottaviano Augusto e Marco Antonio, con la presentazione anche della storia d'amore di quest'ultimo con Cleopatra. Dall'altra parte, invece, si segue la vita del centurione prima lancia Lucio Voreno e del legionario Tito Pullo. Questi sono entrambi personaggi realmente esistiti e nominati nel De bello gallico, anche se erano in realtà entrambi centurioni. Le loro vicende, però, non sono quelle reali, ma ricamate per intrecciarsi coi fatti veri e raccontare la decadenza di Roma e la sua nascita come Impero.
L'accuratezza dei fatti esposti non è al 100%. Ad esempio, sia Cesare che Ottaviano vengono mostrati in modo ben diverso da come solitamente rappresentati. Cesare non è il solito conquistatore generoso e propenso al perdono, ma mostra la sua vena superba, convinto di essere superiore a tutti e con una forte propensione per le "maniere forti" che utilizza però quasi "a malincuore". Ottaviano, invece, è dipinto come uno stronzo sadico (passatemi il termine) che disprezza le persone di rango inferiore e vuole scoparsi la sorella, che non mostra il minimo scrupolo e con una ossessione patologica per le regole. La stessa madre di Ottaviano, Azia, viene rappresentata come una subdola approfittatrice, mentre la storia ne vanta l'onore e l'integrità. Per non parlare della lettura dell'Eneide da parte di Ottavia quando l'opera sarà scritta solo anni dopo sotto l'Impero di Augusto.
Quali sono allora i punti a favore di questa serie?
3 - La storia non storia, Roma più Roma
Sembrerà strano che una storia "già scritta" riesca a tenerti comunque con il fiato sospeso, ma Roma riesce in questo! Lo spettatore sa già che Cesare morirà, che Cleopatra si suiciderà, sa chi prenderà il potere. Ma, visto il già citato distacco dalla storia pura, non sa come si arriverà a tutto questo.
Anche se, come detto, ci sono errori ed inesattezze a livello storico, in generale l'aria di Roma che si respira è quella veritiera. La ricostruzione di Roma rasenta la perfezione. Questo la rende non adatta a tutti, specie nella sua versione integrale, non censurata, piena di scene sanguinose e spinte, che mostrano con realismo quello che era davvero Roma.
2 - Gli attori e i personaggi
I personaggi in generale, che seguano la realtà storica o meno, vengono sviscerati ed esposti, caratterizzati al massimo. Le scelte attoriali non hanno fatto altro che accentuare ancora di più questo. Il Cesare di Ciarán Hinds, l’Ottaviano di Simon Woods, il Marco Antonio di James Purefoy sono tutte interpretazioni che hanno dato una marcia in più a Roma. I personaggi principali sono interpretati magistralmente da Ray Stevenson (Tito Pullo) e Kevin McKidd (Lucio Voreno), che le Grey-ine conosceranno meglio come il Dottor Owen Hunt ...e ho detto tutto! Entrambi sono non solo begli uomini che interpretano la possenza fisica dei romani, ma anche fantastici attori che riescono a far emozionare anche i cuori di pietra.
Gli sceneggiatori hanno giocato un po' con la storia e i suoi attori, ma il risultato è ipnotizzante. I personaggi principali riescono a concentrare l'attenzione su di sé, oltre che per i muscoloni messi in mostra dagli abiti romani, anche per cosa essi rappresentano. Lucio Voreno è romano vero che obbedisce ed esegue sempre gli ordini nel nome della sua più grande devozione: un uomo che combatte non per gli uomini al comando, ma per l’ideale e per il nome di Roma. Tito Pullo, all'opposto, è un mezzo delinquente violento, scurrile, grezzo, ma amico fedele. Attraverso le loro vicende, gli eventi che hanno scosso gli ultimi anni della Repubblica Romana fino al nascere dell’Impero vengono vissuti in prima persona, trasportandole dalle pagine del libri di storia all'interno delle vite delle "persone normali" che le hanno vissute e subite. Il loro legame è una storia d'amicizia forte, virile e sanguigna, come solo due soldati romani sanno essere, che nasce dal sospetto e supera l'alternarsi dei periodi fortunati e dei periodi pieni di dolore di entrambi.
La crescita individuale dei due, i loro cambiamenti, tanto quanto la crescita del loro legame, è uno dei motivi principali per cui dovreste guardare Roma!
A conti fatti, insomma, è una serie che, per quanto breve, lascia il segno e sconvolge.
Una di quelle che quando la finisci ti senti un po' vuoto.
Una di quelle che fai bene a guardare.
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