Inauguriamo questa nuova rubrica che mi ronzava in testa da un po' con uno dei temi più discussi del panorama musicale italiano: Sanremo! Si guarda o non si guarda? Ci piace o non ci piace? Il Festival della canzone italiana è già da parecchio tempo oggetto della "derisione" del pubblico continuando comunque a restare in vetta alle classifiche dei programmi più seguiti, specialmente negli ultimi anni in cui si è cercato di "svecchiare" il Sanremo alla Baudo / Buongiorno (che lo hanno reso grande e a cui questo Festival come il resto della televisione italiana deve molto) e avvicinarlo più al varietà che all'italiano medio piace molto. Le critiche non mancano ad ogni edizione, passando sui social si legge sempre gente che grida orgogliosa il suo "non lo guardo, poveri sfigati voi", ma intanto Sanremo continua ad esserci e, coi suoi alti e bassi tra le varie edizioni, cerca a suo modo di tenere la musica italiana vicina agli italiani.
Quella appena conclusa del 2018 è stata la 68ima edizione e si è distinta dalle altre per una cosa: la scelta del direttore artistico e conduttore. Per il suo cinquantesimo anno di carriera, la Rai ha regalato Sanremo a nientepopòdimenoeche Claudio Baglioni! Con i suoi pro e i suoi contro questo ha movimentato le serate e creato l'edizione più seguita da 15 anni a questa parte. E dato che io, pur non essendo un critico musicale, sono una dei quasi trentenni che Sanremo lo segue da quando di anni ne aveva dieci, oggi voglio dire la mia su questa edizione.
Mi è piaciuto? Non mi è piaciuto? Ammetto di aver avuto un rapporto di amore-odio con questa edizione di Sanremo che, però, nel complesso è una di quelle che mi è piaciuta di più seguire. Cosa mi è piaciuto? Cosa non mi è piaciuto? Partiamo con l'elenco. Sarà un po' lunga, mettetevi comodi.
Claudio Baglioni è stato l'ago della bilancia che più oscillava durante le serate! La sua faccia, passata da volto della musica italana a maschera di silicone e botox, ha sconcertato un po' tutti. La sua voce, beh quella ancora regala emozioni innegabili. Il fatto che ogni tre per due prendesse in mano un microfono e cantasse è stata la cosa che più mi ha lasciato perplessa e confusa. Non mi è piaciuta l'idea di trasformare il Festival di Sanremo in un concerto di Baglioni camuffato, i meme su di lui si sono sprecati ed ogni volta che gli vedevo prendere un microfono pensavo "eccallà, ora canta di nuovo" ...ma alla fine mi ritrovavo a cantare come attorno a un falò sulla spiaggia. Il grande pregio che non gli si può negare, comunque, è quello di aver fatto scelte molto azzeccate nella scelta dei concorrenti, creando una gara con canzoni tutte (o quasi) di alto livello tra cui era difficile scegliere. Michelle Hunziker ha portato sul palco il suo sorriso solare e la sua bellezza innegabile. La sua bravura è stata però offuscata dal secondo conduttore. Pierfrancesco Favino. Il suo innegabile talento gli ha permesso di dimostrare che ancora in Italia qualche perla di attore riesce a sopravvivere. Ha cantato, ballato, suonato, fatto ridere e dato spettacolo, ma durante l'ultima serata con il monologo "La notte" ha fatto commuovere tutti. Ha vinto.
Le Nuove Proposte hanno stupito. Bravi e talentuosi, hanno tutto tenuto bene il palco nonostante l'emozione di un evento così grande. A vincere è stato Ultimo (e le battute si sono sprecate, ovviamente) con "Il ballo delle incertezze": un cantautore di 21 anni che ha portato una canzone vicina ai gusti dei giovani d'oggi ma non solo.
Non era il mio preferito, ma non è stata immeritata la sua vittoria. Il secondo arrivato (che corrisponde anche al mio preferito) ha fatto incetta di premi ricevendo il Premio della Critica Mia Martini, il Premio Enzo Jannacci di Nuovolmaie alla migliore interpretazione, Premio PMI (music) alla musica indipendente e Premio Sergio Bardotti per il miglior testo. La mia classifica personale era:
Anche i Big non hanno deluso (togliendo di mezzo Facchinetti che, poverino, sembrava più un galletto a cui tiravano il collo) e hanno regalato canzoni dalle tematiche e ritmiche più disparate. La vittoria di Meta+Moro era stata preannunciata dalla prima polemica e confermata dalle polemiche che l'hanno attorniata. La loro "Non mi avete fatto niente" è l'urlo della terra e dei suoi abitanti in faccia ai terroristi, perfetto l'intervento di Cristicchi durante la serata dei duetti. Per contro si ha l'impressione che sia tutto un po' troppo costruito, una canzone "acchiappa-consensi" e forse ha oscurato canzoni che avrebbero meritate di più ma è solo una piccola sbavatura in questo Sanremo, forse per riuscire a trarre qualcosa dall'Eurovision a cui parteciperanno.
Nella mia classifica personale non erano loro a vincere, ma Luca Barbarossa (arrivato 7°) con una dolcissima poesia d'amore dedicata alla moglie e scritta in dialetto romano, premiata con il Premio Lunezia per il valore musical-letterario.
Per il resto delle posizioni della mia classifica, ho un sacco di pari-merito e tanta confusione. Ognuna delle canzoni aveva un motivo per essere apprezzata, perciò se non lo aveste ancora fatto vi invito a dare un ascolto a tutte. Ho cercato di ridurre al minimo quelle che volevo nominare personalmente ed ecco il risultato, in ordine inverso rispetto alla posizione ottenuta nella reale classifica:
E adesso direi che me le sono portate un po' troppo, come Baglioni con le sue canzoni in questo Sanremo che alla fine dei conti, sì, ci è piaciuto e anche molto.
E poi, vuoi mettere Pelù (probabilmente sotto effetto di acidi) che canta Battisti? Eh!
Quella appena conclusa del 2018 è stata la 68ima edizione e si è distinta dalle altre per una cosa: la scelta del direttore artistico e conduttore. Per il suo cinquantesimo anno di carriera, la Rai ha regalato Sanremo a nientepopòdimenoeche Claudio Baglioni! Con i suoi pro e i suoi contro questo ha movimentato le serate e creato l'edizione più seguita da 15 anni a questa parte. E dato che io, pur non essendo un critico musicale, sono una dei quasi trentenni che Sanremo lo segue da quando di anni ne aveva dieci, oggi voglio dire la mia su questa edizione.
Mi è piaciuto? Non mi è piaciuto? Ammetto di aver avuto un rapporto di amore-odio con questa edizione di Sanremo che, però, nel complesso è una di quelle che mi è piaciuta di più seguire. Cosa mi è piaciuto? Cosa non mi è piaciuto? Partiamo con l'elenco. Sarà un po' lunga, mettetevi comodi.
Claudio Baglioni è stato l'ago della bilancia che più oscillava durante le serate! La sua faccia, passata da volto della musica italana a maschera di silicone e botox, ha sconcertato un po' tutti. La sua voce, beh quella ancora regala emozioni innegabili. Il fatto che ogni tre per due prendesse in mano un microfono e cantasse è stata la cosa che più mi ha lasciato perplessa e confusa. Non mi è piaciuta l'idea di trasformare il Festival di Sanremo in un concerto di Baglioni camuffato, i meme su di lui si sono sprecati ed ogni volta che gli vedevo prendere un microfono pensavo "eccallà, ora canta di nuovo" ...ma alla fine mi ritrovavo a cantare come attorno a un falò sulla spiaggia. Il grande pregio che non gli si può negare, comunque, è quello di aver fatto scelte molto azzeccate nella scelta dei concorrenti, creando una gara con canzoni tutte (o quasi) di alto livello tra cui era difficile scegliere. Michelle Hunziker ha portato sul palco il suo sorriso solare e la sua bellezza innegabile. La sua bravura è stata però offuscata dal secondo conduttore. Pierfrancesco Favino. Il suo innegabile talento gli ha permesso di dimostrare che ancora in Italia qualche perla di attore riesce a sopravvivere. Ha cantato, ballato, suonato, fatto ridere e dato spettacolo, ma durante l'ultima serata con il monologo "La notte" ha fatto commuovere tutti. Ha vinto.
Le Nuove Proposte hanno stupito. Bravi e talentuosi, hanno tutto tenuto bene il palco nonostante l'emozione di un evento così grande. A vincere è stato Ultimo (e le battute si sono sprecate, ovviamente) con "Il ballo delle incertezze": un cantautore di 21 anni che ha portato una canzone vicina ai gusti dei giovani d'oggi ma non solo.
Non era il mio preferito, ma non è stata immeritata la sua vittoria. Il secondo arrivato (che corrisponde anche al mio preferito) ha fatto incetta di premi ricevendo il Premio della Critica Mia Martini, il Premio Enzo Jannacci di Nuovolmaie alla migliore interpretazione, Premio PMI (music) alla musica indipendente e Premio Sergio Bardotti per il miglior testo. La mia classifica personale era:
Mirkoeilcane - Stiamo tutti bene (arrivato 2°) Una sorta di "La vita è bella" moderno | |
Lorenzo Baglioni - Il congiuntivo (arrivato 4°) Divertente inno alla grammmatica | |
Mudimbi - Il mago (arrivato 3°) Allegria ed energia per affrontare la vita |
Anche i Big non hanno deluso (togliendo di mezzo Facchinetti che, poverino, sembrava più un galletto a cui tiravano il collo) e hanno regalato canzoni dalle tematiche e ritmiche più disparate. La vittoria di Meta+Moro era stata preannunciata dalla prima polemica e confermata dalle polemiche che l'hanno attorniata. La loro "Non mi avete fatto niente" è l'urlo della terra e dei suoi abitanti in faccia ai terroristi, perfetto l'intervento di Cristicchi durante la serata dei duetti. Per contro si ha l'impressione che sia tutto un po' troppo costruito, una canzone "acchiappa-consensi" e forse ha oscurato canzoni che avrebbero meritate di più ma è solo una piccola sbavatura in questo Sanremo, forse per riuscire a trarre qualcosa dall'Eurovision a cui parteciperanno.
Nella mia classifica personale non erano loro a vincere, ma Luca Barbarossa (arrivato 7°) con una dolcissima poesia d'amore dedicata alla moglie e scritta in dialetto romano, premiata con il Premio Lunezia per il valore musical-letterario.
Per il resto delle posizioni della mia classifica, ho un sacco di pari-merito e tanta confusione. Ognuna delle canzoni aveva un motivo per essere apprezzata, perciò se non lo aveste ancora fatto vi invito a dare un ascolto a tutte. Ho cercato di ridurre al minimo quelle che volevo nominare personalmente ed ecco il risultato, in ordine inverso rispetto alla posizione ottenuta nella reale classifica:
Elio e le Storie Tese - Arrivedorci (20°) Il loro addio alle scene, con una canzone che riassume la loro carriera... sempre nel loro geniale modo demenziale. Forse ci si aspettava un po' di più da loro? Può darsi, ma per i fan è stato comunque un colpo al cuore. |
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Mario Biondi - Rivederti (19°) L'unico motivo che spiega la sua posizione bassa in classifica è che Mario e il suo jazz sono troppo per il target di Sanremo. |
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The Kolors- Frida Mai Mai Mai (9°) E se sono piaciuti a me loro, ho detto tutto! La canzone è ritmata, resta in testa e hanno fatto grandi esibizioni d'energia ad ogni serata. |
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Diodato e Roy Paci- Adesso (8°) Delicato ed intenso il testo di Diodato, accarezzato con la sua voce particolare e accompagnato dalla stupenda tromba di Paci. |
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Max Gazzè - La leggenda di Cristalda e Pizzomunno (6°) La leggenda narrata da Gazzè diventa quasi una favola della buonanotte che parla d'amore. La sua eleganza è premiata dall'Orchestra che gli ha assegnato il Premio Giancarlo Bigazzi alla miglior composizione musicale. |
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Lo Stato Sociale- Una vita in vacanza (2°) Vincitori del Premio Sala stampa Lucio Dalla, gli Stato Sociale hanno divertito tutti con una canzone simpatica e allegra che in realtà parla con il sorriso sulle labbra di precariato. Una di quelle canzoni che non tutti apprezzano fino in fondo ma che tutti canticchieranno a lungo! |
E adesso direi che me le sono portate un po' troppo, come Baglioni con le sue canzoni in questo Sanremo che alla fine dei conti, sì, ci è piaciuto e anche molto.
E poi, vuoi mettere Pelù (probabilmente sotto effetto di acidi) che canta Battisti? Eh!
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