Non so neanche io perché non riesco a resistere al maledetto fascino di fare il solito bilancio palloso e pieno di bugie a me stessa su questo blog vuoto e solitario. Forse perché voglio davvero riflettere su questi ultimi 360 giorni e capire che la sensazione di negatività che provo guardando indietro è solo una brutta ombra che ho inconsciamente esagerato ed esasperato...
Specialmente perché la parte razionale di me sa che è così e che sta continuando a lottare per scacciare la fuliggine rimasta.
Sa che il 2018 è stato uno degli anni più strani della mia vita, ma anche quello che mi ha regalato alcune delle esperienze più belle che conserverò per sempre.
Ho trovato e perso il mio equilibrio un centinaio di volte almeno. Ho di nuovo giocato col fuoco, ne porto ancora addosso le bruciature. Ho assistito alla formazione di nuovi vuoti nella mia vita. Ho assistito a crolli. Ho fatto finta di essere forte, rendendomi conto che in realtà non facevo altro che alimentare le mie debolezze.
E sì, sono queste le prime cose a cui penso. Almeno oggi. Penso a quelle amiche e al loro dolore. Penso a quelle persone che si sono allontanate. Penso a quei litigi. Penso a quelle brutte decisioni che mi sono sentita costretta a prendere. Penso al senso di vuoto provato nel volere abbracci che non arrivavano a cancellare i cattivi pensieri dalla mia mente.
Ma non c'è stato solo questo. E lo so.
Ci sono stati sorrisi, c'è stata avventura, c'è stata felicità, c'è stata amicizia, c'è stato amore. Ci sono state serie tv, film, arte, mostre, installazioni, i 30 della Pixar, Escher, Monet, Van Gogh, il Moma, il Met...
Ho imparato a trovare il buono nelle cose sbagliate.
Ho affrontato centinaia di valige e lo stress di organizzare viaggi vicini e lontani, combattere con compagnie aeree low cost e affrontato voli cancellati senza sclerare (...ok, un pochino sì ma non troppo). Ma ho visto il Colosseo sotto la neve, la sera scendere su Roma dal tetto del Vittoriano, il vento giocare con le nubi sul cielo di Puglia, l'Etna piena di neve in piena eruzione. E il viaggio di una vita, il tramonto arrossare il cielo dalla terrazza del Top of the Rock, i fuochi d'artificio sulle Niagara Falls, una proposta di matrimonio sotto il ponte di Brooklyn, passeggiare al Central Park. Quante cose che mi hanno illuminato, riempito e arricchito!
Ho visto andare via molte altre persone ma ho riabbracciare vecchi amici e trovato nuove amicizie tra vecchie conoscenze con cui ho scoperto di avere in comune più di quanto pensassi.
Ho visto quelle amiche soffrire e mettere sottosopra tutto il mondo, ma le ho viste anche sorridere nonostante le salite che affrontavano e la loro forza mi ha ispirato.
Ho desiderato abbracci che non sono arrivati, ma ho guardato ancora negli occhi l'amore, combattere per me contro me stessa.
Ed è di questo che sono felice. La me stessa di adesso mi ha sorpreso perché anche negli scivoloni ho trovato la forza di chiedere aiuto e la possibilità di farcela ancora.
Ed è questo che resterà quando guarderò alle mie spalle tra qualche anno.
Tutto il buio sarà scomparso e rimarrà solo la luce.
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