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100happydays

"Sei capace d'essere felice per 100 giorni di fila?" 



Ho scoperto questo progetto quasi per caso. In realtà non quasi, ma proprio per caso. Girovagavo a caso su Instagram ed eccola lì, la foto di un bel libro su una spiaggia con milioni di hashtag sotto (a scopo informativo, io odio gli hashtag buttati a caso e senza senso!). Tra i milioni di hash trovo qualcosa che mi incuriosisce: #100happydays. Ci clicco sopra, voglio saperne di più ed ecco spuntare foto di tutti i generi, dal cucciolino che dorme al piatto di pasta. Tutte con #100happydays e un numero di giorno accanto. Incuriosita dal conoscere questo progetto, dato che adoro questo tipo di cose e cerco di partecipare sempre a quelli che mi interessano, cerco di venirne alla fonte ...e cosa trovo? Il sito di origine! Lo potete visitare cliccando sull'immagine in alto nel post. 
In pratica... in cosa consiste questo progetto? Un elenco di foto da postare? Una serie di regole da rispettare? Questo progetto è un po' diverso dagli altri, non è presente un elenco da seguire e consiste in una sola piccola regola: inviare ogni giorno una foto di ciò che ti ha reso felice quel giorno. Durante l'iscrizione si sceglie il Social Network sul cui si vogliono postare le foto e l'hashtag con cui le si vuole identificare se non si vuole utilizzare il tag "classico" #100happydays, come anche viene data la possibilità di restare anonimi scegliendo la modalità email cioè inviando la propria foto invece di pubblicarla.   

Il 71% delle persone che hanno accettato questa sfida, ci hanno rinunciato. Il loro motivo principale era "non avevo tempo".

Così ho subito pensato ...wow! Inizio anche io adesso. Anzi no, da domani. Ma prima di iniziare mi sono soffermata a pensare. Non voglio iniziare qualcosa che non finirò. Ho il tempo di essere felice? Riesco a trovare qualcosa, anche la più piccola, che mi doni felicità ogni giorno?
Se fosse stato #100angrydays forse sarebbe stato più semplice. Trovare qualcosa per cui incazzarsi ogni giorno è semplice come bere un bicchiere d'acqua. Ad esempio, un collega che grugnisce per schiarirsi la gola ogni cinque minuti, un cliente che ti sbatte il telefono in faccia urlando che vuole denunciare tutti (senza motivo tra l'altro), il post su Facebook del "la tua migliore amica" che non ti caga di striscio da tre mesi dopo averti dato un bidone grande quanto il cosmo. Lo trovi qualcosa per cui incazzarti.
E se poi il progetto fosse #100obsessiondays, ne vogliamo parlare? Oh, lì potrei fare anche #370obsessiondays, includendo 5 giorni in più "aggratis", come bonus extra. 
Mentre pensare di dover trovare ogni giorno per 100 giorni qualcosa che mi renda felice, che mi faccia sorridere, che mi faccia dimenticare per un attimo lo schifo intorno, mi spaventa. Non so se riuscirò a farlo, se troverò qualcosa di diverso ogni giorno per più di tre mesi di cui essere felice. 
E pensare che se solo fosse stato qualche anno fa...

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