Che tu sia per me il coltello
David Grossman
In un gruppo di persone, un uomo nota una donna sconosciuta che sembra volersi isolare dagli altri. Yair le scrive una lettera, proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo. Un mondo privato si crea così fra loro e in questo processo di reciproco avvicinamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole.
Mentre leggevo questo libro, qualcuno mi ha chiesto (come è normale che capiti parlando di ciò che si legge) cosa ne pensassi fino a quel momento. Ogni volta la risposta era sempre la stessa e oggi che l'ho terminato non è variata. Non so se mi è piaciuto o no. Ci sono state cose che mi sono piaciute molto e cose che ho odiato.
Primo punto a sfavore: romanzo epistolare. Ok, questa è una questione di gusti ma io ho un'avversione verso questo tipo di romanzo (anche se continuo a leggerli ...sarò una masochista della lettura?) quindi punto no.
Secondo punto a sfavore: la confusione. Per tutta la parte scritta da Yair ho capito poco e nulla di cosa stesse succedendo, di chi ci fosse in gioco e di cosa fosse reale o meno. Tutto si è chiarito solo durante la seconda parte ...ma ho dovuto aspettare quasi due terzi di libro per scoprire che quel poco che credevo di avere capito in realtà era al contrario!
Punto positivo è sicuramente la struttura della scrittura. La composizione delle frasi, l'uso delle parole... mi ha colpito.
Grandissimo punto a favore va all'ultima parte del libro (Pioggia) che col suo ritmo incalzante mi ha fatto tremare il cuore per un po' lasciando comunque un bel ricordo.
Un libro non per tutti. Non rimpiango il tempo della sua lettura anche se credo che sia uno dei libri che a posteriori non rileggerei.
Primo punto a sfavore: romanzo epistolare. Ok, questa è una questione di gusti ma io ho un'avversione verso questo tipo di romanzo (anche se continuo a leggerli ...sarò una masochista della lettura?) quindi punto no.
Secondo punto a sfavore: la confusione. Per tutta la parte scritta da Yair ho capito poco e nulla di cosa stesse succedendo, di chi ci fosse in gioco e di cosa fosse reale o meno. Tutto si è chiarito solo durante la seconda parte ...ma ho dovuto aspettare quasi due terzi di libro per scoprire che quel poco che credevo di avere capito in realtà era al contrario!
Punto positivo è sicuramente la struttura della scrittura. La composizione delle frasi, l'uso delle parole... mi ha colpito.
Grandissimo punto a favore va all'ultima parte del libro (Pioggia) che col suo ritmo incalzante mi ha fatto tremare il cuore per un po' lasciando comunque un bel ricordo.
Un libro non per tutti. Non rimpiango il tempo della sua lettura anche se credo che sia uno dei libri che a posteriori non rileggerei.
"Se ti senti tra parentesi, permettimi allora di infilarmici dentro, e che tutto il mondo ne rimanga fuori, che sia solo l'esponente al di fuori della parentesi e ci moltiplichi al suo interno"
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