Il lunedì è un giorno di merda. Sì, lo so, è un luogo comune! Ma ci sarà un motivo per cui si chiamano "luoghi comuni" e non "luoghi rari". Sono comuni, perché è comune! Normale, vah! Sì, non è sempre così. Sì, c'è l'eccezione. Sì, c'è quel Lunedì che magari è il miglior giorno della tua vita, in cui nasce tuo figlio, in cui ti laureei, in cui ti chiedono di sposarti, in cui vieni a conoscere che hai ricevuto un'eredità di miliardi di euro netti... Ma quelli sono i luoghi rari. Quelli comuni sono quelli come il mio oggi!
Fattore 1: è Lunedì e già è tutto dire! Se oggi è Lunedì significa che ieri era Domenica (sono un genio, ne convenite?), il che significa che al 90% hai passato la giornata in pigiama con la volontà di fare nient'altro che grattarti la pancia a ritmo della prima playlist su Spotify perché sei pigro anche per fare due colpi di scroll dal mouse. Punti nervosismo: +15 e sono solo le 8 di mattina.
Fattore 2: la sveglia non suona. L'equivalenza in questo caso è facilmente completata: sei in ritardo. Se sei in ritardo, devi correre. Se devi correre, non hai il tempo neanche di guardarti allo specchio. Se non hai il tempo neanche di guardarti allo specchio, esci di casa con le prime cose che ti si sono appiccicate addosso rotolandoti nel cassetto dei vestiti buoni. Vogliamo aggiungere un fattore all'equazione? Se vivi con i tuoi, c'è tua madre che con la grazia di un T-Rex ti butta dal letto urlando ed aprendo le finestre (che, fanculo la primavera, ci sono ancora 8° qui!) come fossi ancora al primo anno del liceo. Punti nervosismo: +20 ...con mamma annessa si arriva a +25.
Fattore 3: il caffè è finito. Ora magari voi farete parte dello 0,2% della popolazione universale che non beve il caffè. Ma per una persona che appartiene al restante 99,8% questo terzo fattore può benissimo essere causa di momentanea insanità mentale ed incapacità di intendere e volere. In pratica se azzannate qualcuno alla giugulare, il giudice vi assolve e vi da anche un premio! Punti nervosismo: +50
Fattore 4: quei maledetti guidatori. Di quali stiamo parlando? Ovviamente di quelli che escono di casa la mattina con il preciso intento di rompere le couilles a tutti i guidatori buonsenso-muniti. E le varianti qui possono essere infinite! C'è il vecchietto che cammina a 15 all'ora che tanto non ha un caglio che fare tutto il giorno, il camionista che non rispetta le precedenze perché ce l'ha più grosso (il veicolo, ovviamente), la mamma che va a zig zag per le corsie perché nel frattempo deve tenere giù i bambini rigorosamente fuori da seggiolini varie ed eventuali, quelli che hanno il piede incollato al freno (ti stanno rigorosamente davanti e frenano anche quando attraversa la strada una zanzara) e quelli che il freno non lo conoscono (questi invece sanno starti solo dietro e appiccicarsi al paraurti ad ogni stop). Punti nervosismo: +60 e non siamo ancora arrivati in ufficio!
Fattore 5: animali da ufficio. E no, non mi riferisco né al gatto né al cane che pascolano per le stanze già malandate per natura del nostro ufficio. Vi giuro che preferirei 100 gatti e 50 cani (solo per una questione di spazio) con peli, bava e pulci compresi nel prezzo, agli uomini che campeggiano nel mio ufficio. Non ho mai trovato una goccia di liquido organico-digestivo-diuretico di cane o gatto sul pavimento mentre nel nostro bagno campeggia l'Acquafan di Riccione! Trovo qualche pelo qui e lì da parte degli amici a quattro zampe, ma quei poverini non hanno i pollici opponibili per poter pulire. Invece tu, caro uomino (deflagrazione del termine uomo voluta e compiacente), anche se hai i pollici opponibili non riesci a buttare nel cestino le briciole della tua merenda, né i fogli che stropicci, né i bicchierini del caffè usati, né tanto meno i fazzoletti che usi per scaccolarti. Punti nervosismo: +75
Fattore 6: clienti maleducati e provocatori. Il cliente ha sempre ragione, un par di zufali! No, il cliente non ha sempre ragione, specialmente quando comunica con maleducazione, prepotenza ed arroganza. Il servizio è sempre troppo scarso ed il prezzo è sempre troppo alto. Ma, io dico, pensare che il vostro cervello forse sia troppo piccolo, mai? Le due perle di oggi: la confusa e il frustrato. La confusa chiama chiedendo, anzi pretendendo, assistenza su un servizio non acquistato presso di noi. Supponiamo che una persona abbia acquistato delle ruote per l'auto, ok? Subito dopo si reca alla concessionaria da cui ha acquistato l'auto (si noti, non le ruote, l'auto!). Voi siete l'operaio con cui parla e affrontate la seguente conversazione.
Confusa: Siete dei ladri! La mia auto non cammina! Mi hanno detto che dovevo comprare le ruote, le ho comprate e adesso non cammina lo stesso.
Tu: E' sicuro di avere parlato con uno dei nostri? Noi le ruote le diamo comprese nell'auto.
Confusa: No, io le ho comprate da un'altra parte. E voi mi avete rubato i soldi perché la mia auto non cammina.
Tu: Ma lei ha comprato le ruote da qualcun altro. Io non posso sapere perché non funzionano.
Confusa: Ma voi mi avete fatto pagare le ruote e l'auto non funziona.
Tu: Ma lei non ha pagato noi!
Confusa: Non mi interessa.
Tu: Facciamo una cosa, anche se non le ha comprate qui, le ha almeno montate?
Confusa: No!
Tu: Allora le porti qui che le montiamo.
Confusa: Siete degli stronzi! E anche dei ladri!
Dopo di ché esce continuando ad urlare... Cosa è scarso? Il vostro servizio o il cervello di quella confusa?
Passando al frustato, beh, non c'è molto da dire. Era un frustrato che cercava di provocare passando da insulti sul prezzo (che poi dico io, il prezzo non ti piace? chi ti ha costretto a comprare da noi? la nonna?) ad insulti personali all'operatrice con cui stava parlando. Per non farsi smollare alternava momenti in cui sembrava farsi convincere a frasi poetiche come "Mi stai facendo venire un ereziona al dito medio". Purtroppo siamo obbligati a mantenere l'educazione anche in questi casi e cercare comunque di lasciare un mood positivo per il bene dell'azienda ...ma al romantico invito "Sei una t***a i soldi prenditeli dal mio ca**o" ...beh, l'educazione e l'immagine dell'azienda se la ficchino nel arrière. Punti nervosismo: +145
Ma si sa a questi giorni non ci si può opporre. Sono giorni stronzi che devi affrontare. Quando torni a casa butti la musica a palla, ti fai una bella tisana (e un panino con la mortazza, che ci sta sempre!) e poi ti butti a scrivere dello schifo che hai passato. E i punti nervosismo piano piano scendono.
Punti nervosismo: +5
...che poi è la mia media naturale. Porto il nervosismo alto.
Io penso che se questo era il buongiorno cominciamo super bene.
La radio parla e io non sento cosa dice e penso a quello che farei.
Potessi starmene su un’isola felice adesso mi rilasserei.
Lasciami qua non c’è niente che non va dillo agli altri che poi mi passerà.
È uno di quei giorni.
Commenti
Posta un commento