Mi piacciono i musical. Trovo che, grazie all'impatto emotivo della musica, riescano a scendere più in profondità rispetto a un classico film in cui si susseguono solo immagini. O per lo meno lo fanno quando si fanno le scelte giuste... Moulin Rouge è un esempio di film-musical che riesce a coinvolgermi ogni volta.
Il trash, l'esasperazione di Parigi nel suo periodo bohémien. Tutto il film è cosparso di quest'aura che ti fa sorridere e, a tratti, ti lascia perplesso. L'argentino narcolettico, lo Spettacolo Spettacolare e poi gli sfarzi e la lussuria del Moulin Rouge. Ma fin da subito viene intravista la verità. Contrapposto a questo finto mondo fatto di luce, risate, amore, diamanti e soldi (serperati o ricercati), c'è un mondo di ombre e dolore che sta dietro le quinte... Non dico che dietro Moulin Rouge ci sia stato chissà che lavoro per nascondere strani significati o morali, ma io qualche simbologia ce l'ho vista.
Il Duca, ad esempio. L'ostacolo all'amore di Satin e Christian, li costringe a non poter vivere il loro amore così come vorrebbero. Ma come ostacolo sembra essere l'enorme muro che riconosci e impari ad aggirare. Ti ci scontri contro ma trovi il modo di andare avanti, perché è talmente palesato che hai modo di sapere cosa e come fare. La tubercolosi, invece, è il nemico nascosto, quello che riconosci solo quando è troppo tardi, quello che non puoi sconfiggere, quello che prende tutti i tuoi sogni e se ne frega se ne sei lontano o se li hai a un solo passo da te. Li distrugge. Punto.
Il personaggio di Satin è il più complesso in assoluto. Lei è una donna di piacere, una prostituta di lusso che sogna di fare l'attrice. Finge la sua intera vita. Finge di amare persone che le fanno ribrezzo. Finge di star bene quando quello che ha è l'esatto contrario di ciò che avrebbe voluto. E vorrebbe solo andare via e ricominciare a vivere davvero. Questo fa di lei l'eroina della storia. Perché è una tipa tosta che ha preso quello che la vita le ha dato e ha cercato di resistere il fino al giorno in cui sarebbe volata via. E quando ha trovato l'amore è stata disposta a rischiare tutto. E quando ha dovuto scegliere ha sacrificato la sua felicità e tutto ciò che di buono aveva avuto nella vita solo per essere certa che Christian avesse salva la vita. E quando il male che cresceva in lei è diventato più forte, gli ha chiesto di scrivere la loro storia così, impressi su carta, sarebbero rimasti insieme per sempre.
Nonostante tutto.
Qualsiasi cosa accada.
Come what may...
Alzi la mano chi almeno una volta non si è rivisto nelle sue parole. Nessuno, ne sono sicura. Perché c'è sempre un momento, più o meno lungo, più o meno intenso, più o meno doloroso che sia, nella vita di chiunque in cui ci si chiede se vale la pena. Se vale la pena sognare sapendo che il sogno non si realizzerà, ma sognare comunque di lasciare tutto alle spalle e volare via...
Lo facciamo, lo facciamo tutti. Lo facciamo più spesso di quanto si necessiti a volte.
Ed io lo sto facendo proprio adesso.
Il trash, l'esasperazione di Parigi nel suo periodo bohémien. Tutto il film è cosparso di quest'aura che ti fa sorridere e, a tratti, ti lascia perplesso. L'argentino narcolettico, lo Spettacolo Spettacolare e poi gli sfarzi e la lussuria del Moulin Rouge. Ma fin da subito viene intravista la verità. Contrapposto a questo finto mondo fatto di luce, risate, amore, diamanti e soldi (serperati o ricercati), c'è un mondo di ombre e dolore che sta dietro le quinte... Non dico che dietro Moulin Rouge ci sia stato chissà che lavoro per nascondere strani significati o morali, ma io qualche simbologia ce l'ho vista.
Il Duca, ad esempio. L'ostacolo all'amore di Satin e Christian, li costringe a non poter vivere il loro amore così come vorrebbero. Ma come ostacolo sembra essere l'enorme muro che riconosci e impari ad aggirare. Ti ci scontri contro ma trovi il modo di andare avanti, perché è talmente palesato che hai modo di sapere cosa e come fare. La tubercolosi, invece, è il nemico nascosto, quello che riconosci solo quando è troppo tardi, quello che non puoi sconfiggere, quello che prende tutti i tuoi sogni e se ne frega se ne sei lontano o se li hai a un solo passo da te. Li distrugge. Punto.
Il personaggio di Satin è il più complesso in assoluto. Lei è una donna di piacere, una prostituta di lusso che sogna di fare l'attrice. Finge la sua intera vita. Finge di amare persone che le fanno ribrezzo. Finge di star bene quando quello che ha è l'esatto contrario di ciò che avrebbe voluto. E vorrebbe solo andare via e ricominciare a vivere davvero. Questo fa di lei l'eroina della storia. Perché è una tipa tosta che ha preso quello che la vita le ha dato e ha cercato di resistere il fino al giorno in cui sarebbe volata via. E quando ha trovato l'amore è stata disposta a rischiare tutto. E quando ha dovuto scegliere ha sacrificato la sua felicità e tutto ciò che di buono aveva avuto nella vita solo per essere certa che Christian avesse salva la vita. E quando il male che cresceva in lei è diventato più forte, gli ha chiesto di scrivere la loro storia così, impressi su carta, sarebbero rimasti insieme per sempre.
Nonostante tutto.
Qualsiasi cosa accada.
Come what may...
Alzi la mano chi almeno una volta non si è rivisto nelle sue parole. Nessuno, ne sono sicura. Perché c'è sempre un momento, più o meno lungo, più o meno intenso, più o meno doloroso che sia, nella vita di chiunque in cui ci si chiede se vale la pena. Se vale la pena sognare sapendo che il sogno non si realizzerà, ma sognare comunque di lasciare tutto alle spalle e volare via...
Lo facciamo, lo facciamo tutti. Lo facciamo più spesso di quanto si necessiti a volte.
Ed io lo sto facendo proprio adesso.
Why live life from dream to dream
and dread the day when dreaming ends?
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