Ho sempre guardato Serie Tv, di quasi qualsiasi tipo. Prediligo le serie a trama orizzontale e non sono una che si lascia influenzare dal primo giudizio. Ho dato seconde (e a volte anche terza) possibilità a serie che non la meritavano proprio, porto avanti serie anche solo perché mi è piaciuta qualche perla su quattro stagioni, macino puntate su puntate in piena notte perdendo il sonno e mi capita spesso di considerare certi personaggi come fossero amici di famiglia.
Ma poi è arrivata lei. L'amore a prima vista. La serie perfetta. La serie che alla fine della prima puntata avevo già la bocca spalancata dallo stupore e per tutte e cinque le stagioni mi ha tenuto sul filo. La serie che non ci trovi niente fuori posto neanche a cercarlo volontariamente.
Se non la conoscete (cosa di cui dubito fortemente), ve la presento.
Si chiama Breaking Bad (sottotitolo italiano "Reazioni collaterali", che non è che ci azzecchi molto, ma si sa come siamo noi italiani coi titoli stranieri...). Ideata da Vince Gilligan, trasmessa dal 2008 al 2013, 5 stagioni per un totale di 62 puntate ognuna di 50 minuti all'incirca. In pratica si potrebbe guardarla tutta in poco più di due giorni senza pause per dormire (che poi, quando guardi Breaking Bad ti serve davvero dormire?).
Bando alle ciance. Per quei poi che non la conoscono, breve sinossi. Protagonista: Walter White. Cinquant'anni, professore di chimica, vive ad Albuquerque, sposato, un figlio adolescente affetto da paresi cerebrale, una bimba in arrivo, genio insoddisfatto a cui hanno "soffiato" una società che adesso è milionaria, costretto a un secondo lavoro dentro un autolavaggio, un cognato nella DEA che fa il figo tanto da diventare quasi l'eroe di suo figlio. In questo quadro si colloca la scoperta di Walter di avere un cancro inoperabile ai polmoni. Tutto gli crolla addosso ma questo crollo gli procura una scossa che lo spinge ad agire. Incontra Jesse Pinkman, un suo ex studente, e decide di sfruttare le sue conoscenze chimiche per cucinare metanfetamina di elevata purezza, con i cui guadagni potrà assicurare un futuro alla famiglia anche dopo la sua dipartita.
Fine. (?)
Assolutamente no, questa è solo la prima puntata. Da lì inizia tutto. Il vero Breaking Bad, letteralmente "rompendo male", in gergo significa "prendere la direzione sbagliata". In pratica scivolare nel male, che poi è il sunto di questa serie, la vita di Walter White da quando ha scoperto di avere il cancro.
"La chimica è lo studio delle sostanze, ma io preferisco vederla come lo studio dei cambiamenti. [...] Questa è la vita, giusto? Cioè è solo... è la costante, è il ciclo: creazione e dissoluzione, poi di nuovo creazione poi ancora dissoluzione, è crescita poi decadimento, poi trasformazione!" dice Walter ai suoi studenti durante la prima puntata, inconsapevole di star predicendo il proprio futuro.
Inizia come un innocuo mister nessuno. Lui è il professore che non ascolti in classe e che il bullo prende per il culo in pieno viso. Frustrato da un lavoro che non ama davvero, costretto a guardare i suoi ex soci godersi i meriti (e i soldi) da lui (in gran parte) generati. Ossessionato e terrorizzato da tutto, si dimentica di vivere.
Entra nel mondo della droga come un pesce fuor d'acqua e la sua iniziazione è tanto traumatica che finisce in mutande a piagnucolare con una pistola in mano tra la polvere del deserto.
Ma poi scatta qualcosa in lui. Prova a prendersi tutte le rivincite possibili nei confronti di una vita troppo vuota di contenuti e di meritati successi. Inizia a vivere, proprio cercando il modo di morire bene.
Il suo prodotto è troppo puro, fa impazzire tutti, tutti lo vogliono e sono disposti a pagare. Ma i soldi, fine ultimo per cui ha iniziato (riesce a calcolarne persino la quantità esatta, deve racimolare quella e poi uscire), diventano niente al confronto del potere. Perché sa che senza il cuoco, l'organizzazione non va da nessuna parte. Inizia a capire di poter fare la voce grossa anche con i boss che sono dieci scalini sopra lui nella scala evolutiva del traffico. Perché non possono ucciderlo, altrimenti ucciderebbero il loro stesso tornaconto. Perché quel capo deve diventare lui.
E lì c'è la vera chimica.
La dissoluzione che porta a una nuova creazione. Walter scompare pian piano per la nascita di Heisenberg che cresce sempre di più durante le cinque stagioni, fino alla metamorfosi completa. Il suo ego si nutre di quel clamore, tutti vogliono la sua blue sky, è diventato il massimo, il leader indiscusso del mercato, gli altri sono solo imitatori. E non gli basta godere dei soldi, no. Tutti devono sapere che quei soldi li ha guadagnati lui, che è merito suo, frutto del suo lavoro. Che la gloria mai riconosciuta finalmente è arrivata.
Ma a tutte le crescite corrisponde un declino e il suo arriva inevitabile. Rimane impigliato nel suo ego. Inizia a esporsi, a farsi nemici anche quelli che prima erano dalla sua parte, diventa un killer spietato e manipolatore. Non accetta di aver perso il controllo finché tutto cade nel turbine della distruzione che porta all'epico finale che rappresenta in pieno l'apoteosi del suo percorso di decadimento.
Cinque stagioni per passare da anonimo buon padre di famiglia al criminale più spietato del New Mexico. Dall'altra parte del magnete, invece, abbiamo assistito a un Pinkman che da piccolo spacciatore di quartiere diventa una persona con principi morali tanto elevati che lo fanno stonare troppo dal coro del mondo in cui è immerso.
Bene diventa male.
Male diventa bene.
E questo è quanto. (?)
No, assolutamente no. Questa è solo la storia di base. Perfetta, fuori dagli schemi. Ma con molto altro a perfezionare il quadro.
Non sarebbe uguale senza una trama curata fin nei minimi dettagli ad esaltarla. Perché qui nulla è lasciato al caso e i dettagli hanno sempre un motivo. Bisogna seguirla attentamente, anche quando sembra che non stia succedendo nulla di importante perché tutto si collega, tutto si spiega, tutto ha una ragione per esser lì esattamente in quel momento. Non un minuto prima, non un minuto dopo. E questo (ringraziando il cielo) aiuta ad evitare quegli orribili buchi di trama che troppo spesso ci infastidiscono nelle serie. Invece qui si segue il naturale corso della serie: corre esattamente quando deve correre, rallenta esattamente quando deve rallentare, torna indietro quando deve tornare indietro e (soprattutto) finisce esattamente quando deve finire (senza lasciarsi allettare dai soldi facili "allungando il brodo" fino a far morire la vera entità della serie).
Non sarebbe uguale senza personaggi ben strutturati. Perché tutti, dai personaggi principali di Walter-Heisenberg e Jesse, a quelli delle famiglie come Skyler a Walter Jr, a quelli di appoggio come Saul e Gus, fino a quelli secondari come Todd, sono caratterizzati alla perfezione ed hanno una propria evoluzione durante il corso degli eventi.
Il mio preferito in assoluto è Jesse. Trovo la sua crescita qualcosa di straordinario. Poverino, è sempre quello che ci va sotto. Prende pugni, lo lasciano mezzo morto quasi ogni puntata, passa dalla dipendenza per eroina e si distrugge per amore. Ha un cuore grande, enorme, è fragile. Ha fatto scelte troppo sbagliate, ha sulle mani troppo più sangue di quello che può sopportare, ma vuole imparare dai suoi errori e cercare di pulirsi la coscienza.
Fantastici sono anche Gus Fring (il boss freddo e glaciale che "si nasconde mostrandosi"), Hector Salamanca (Mr "ding-ding" che riesce a esprimere il vero odio senza mai dire una sola parola) e Saul Goodman (l'avvocato che porta il tono grottesco nella serie e che "se bevi non guidare ma se ti fermano chiamami", protagonista adesso della serie spin-off a lui dedicata).
Ultima nota è dovuta alla stupenda regia e fotografia che da un tono di reale irrealtà al tutto, riuscendo a trasportarti dentro ogni frame, facendoti dimenticare, anche nelle situazioni più improbabili, che quella è solo finzione. Tutto questo, poi, non sarebbe stato possibile senza le stratosferiche prove attoriali che ci sono state. Tutti, dal primo all'ultimo, tutti sono stati perfetti nel loro personaggio, con performance che surclassano di tre lunghezze quelle di una "normale" serie TV, alzando il livello di Breaking Bad a cinematografico.
Come avrete notato, mi esalto un po' a parlare di Breaking Bad.
Ma che volete farci? Capita quando si parla di qualcosa che ti è rimasta nel cuore e ti ha trasmesso così tanto (più di una volta mi sono rivista in Pinkman o, addirittura, in Walter).
A conclusione, posso solo dirvi: guardatela, cazzo!
Guardate questa serie! E se l'avete già vista, riguardatela!
E se non vi è piaciuta ...beh, fatevi controllare :D (...con tutta la simpatia e l'amore di questo mondo eh, si fa per scherzare :P ).
Vi lascio qui un paio link per contorno:
- Tutti, ma proprio tutti, i personaggi comparsi in BrBa
- Stupendo account fan su Instagram
- La miglior scena mai creata al mondo
- Tabella dei colori per ogni personaggio
- Finale alternativo (comico) incluso nel DVD
- Do You Want To Build A Meth Lab?
Ma poi è arrivata lei. L'amore a prima vista. La serie perfetta. La serie che alla fine della prima puntata avevo già la bocca spalancata dallo stupore e per tutte e cinque le stagioni mi ha tenuto sul filo. La serie che non ci trovi niente fuori posto neanche a cercarlo volontariamente.
Se non la conoscete (cosa di cui dubito fortemente), ve la presento.
Si chiama Breaking Bad (sottotitolo italiano "Reazioni collaterali", che non è che ci azzecchi molto, ma si sa come siamo noi italiani coi titoli stranieri...). Ideata da Vince Gilligan, trasmessa dal 2008 al 2013, 5 stagioni per un totale di 62 puntate ognuna di 50 minuti all'incirca. In pratica si potrebbe guardarla tutta in poco più di due giorni senza pause per dormire (che poi, quando guardi Breaking Bad ti serve davvero dormire?).
Bando alle ciance. Per quei poi che non la conoscono, breve sinossi. Protagonista: Walter White. Cinquant'anni, professore di chimica, vive ad Albuquerque, sposato, un figlio adolescente affetto da paresi cerebrale, una bimba in arrivo, genio insoddisfatto a cui hanno "soffiato" una società che adesso è milionaria, costretto a un secondo lavoro dentro un autolavaggio, un cognato nella DEA che fa il figo tanto da diventare quasi l'eroe di suo figlio. In questo quadro si colloca la scoperta di Walter di avere un cancro inoperabile ai polmoni. Tutto gli crolla addosso ma questo crollo gli procura una scossa che lo spinge ad agire. Incontra Jesse Pinkman, un suo ex studente, e decide di sfruttare le sue conoscenze chimiche per cucinare metanfetamina di elevata purezza, con i cui guadagni potrà assicurare un futuro alla famiglia anche dopo la sua dipartita.
Fine. (?)
Assolutamente no, questa è solo la prima puntata. Da lì inizia tutto. Il vero Breaking Bad, letteralmente "rompendo male", in gergo significa "prendere la direzione sbagliata". In pratica scivolare nel male, che poi è il sunto di questa serie, la vita di Walter White da quando ha scoperto di avere il cancro.
"La chimica è lo studio delle sostanze, ma io preferisco vederla come lo studio dei cambiamenti. [...] Questa è la vita, giusto? Cioè è solo... è la costante, è il ciclo: creazione e dissoluzione, poi di nuovo creazione poi ancora dissoluzione, è crescita poi decadimento, poi trasformazione!" dice Walter ai suoi studenti durante la prima puntata, inconsapevole di star predicendo il proprio futuro.
Inizia come un innocuo mister nessuno. Lui è il professore che non ascolti in classe e che il bullo prende per il culo in pieno viso. Frustrato da un lavoro che non ama davvero, costretto a guardare i suoi ex soci godersi i meriti (e i soldi) da lui (in gran parte) generati. Ossessionato e terrorizzato da tutto, si dimentica di vivere.
Entra nel mondo della droga come un pesce fuor d'acqua e la sua iniziazione è tanto traumatica che finisce in mutande a piagnucolare con una pistola in mano tra la polvere del deserto.
Ma poi scatta qualcosa in lui. Prova a prendersi tutte le rivincite possibili nei confronti di una vita troppo vuota di contenuti e di meritati successi. Inizia a vivere, proprio cercando il modo di morire bene.
Il suo prodotto è troppo puro, fa impazzire tutti, tutti lo vogliono e sono disposti a pagare. Ma i soldi, fine ultimo per cui ha iniziato (riesce a calcolarne persino la quantità esatta, deve racimolare quella e poi uscire), diventano niente al confronto del potere. Perché sa che senza il cuoco, l'organizzazione non va da nessuna parte. Inizia a capire di poter fare la voce grossa anche con i boss che sono dieci scalini sopra lui nella scala evolutiva del traffico. Perché non possono ucciderlo, altrimenti ucciderebbero il loro stesso tornaconto. Perché quel capo deve diventare lui.
E lì c'è la vera chimica.
La dissoluzione che porta a una nuova creazione. Walter scompare pian piano per la nascita di Heisenberg che cresce sempre di più durante le cinque stagioni, fino alla metamorfosi completa. Il suo ego si nutre di quel clamore, tutti vogliono la sua blue sky, è diventato il massimo, il leader indiscusso del mercato, gli altri sono solo imitatori. E non gli basta godere dei soldi, no. Tutti devono sapere che quei soldi li ha guadagnati lui, che è merito suo, frutto del suo lavoro. Che la gloria mai riconosciuta finalmente è arrivata.
Ma a tutte le crescite corrisponde un declino e il suo arriva inevitabile. Rimane impigliato nel suo ego. Inizia a esporsi, a farsi nemici anche quelli che prima erano dalla sua parte, diventa un killer spietato e manipolatore. Non accetta di aver perso il controllo finché tutto cade nel turbine della distruzione che porta all'epico finale che rappresenta in pieno l'apoteosi del suo percorso di decadimento.
Cinque stagioni per passare da anonimo buon padre di famiglia al criminale più spietato del New Mexico. Dall'altra parte del magnete, invece, abbiamo assistito a un Pinkman che da piccolo spacciatore di quartiere diventa una persona con principi morali tanto elevati che lo fanno stonare troppo dal coro del mondo in cui è immerso.
Bene diventa male.
Male diventa bene.
E questo è quanto. (?)
No, assolutamente no. Questa è solo la storia di base. Perfetta, fuori dagli schemi. Ma con molto altro a perfezionare il quadro.
Non sarebbe uguale senza una trama curata fin nei minimi dettagli ad esaltarla. Perché qui nulla è lasciato al caso e i dettagli hanno sempre un motivo. Bisogna seguirla attentamente, anche quando sembra che non stia succedendo nulla di importante perché tutto si collega, tutto si spiega, tutto ha una ragione per esser lì esattamente in quel momento. Non un minuto prima, non un minuto dopo. E questo (ringraziando il cielo) aiuta ad evitare quegli orribili buchi di trama che troppo spesso ci infastidiscono nelle serie. Invece qui si segue il naturale corso della serie: corre esattamente quando deve correre, rallenta esattamente quando deve rallentare, torna indietro quando deve tornare indietro e (soprattutto) finisce esattamente quando deve finire (senza lasciarsi allettare dai soldi facili "allungando il brodo" fino a far morire la vera entità della serie).
Non sarebbe uguale senza personaggi ben strutturati. Perché tutti, dai personaggi principali di Walter-Heisenberg e Jesse, a quelli delle famiglie come Skyler a Walter Jr, a quelli di appoggio come Saul e Gus, fino a quelli secondari come Todd, sono caratterizzati alla perfezione ed hanno una propria evoluzione durante il corso degli eventi.
Il mio preferito in assoluto è Jesse. Trovo la sua crescita qualcosa di straordinario. Poverino, è sempre quello che ci va sotto. Prende pugni, lo lasciano mezzo morto quasi ogni puntata, passa dalla dipendenza per eroina e si distrugge per amore. Ha un cuore grande, enorme, è fragile. Ha fatto scelte troppo sbagliate, ha sulle mani troppo più sangue di quello che può sopportare, ma vuole imparare dai suoi errori e cercare di pulirsi la coscienza.
Fantastici sono anche Gus Fring (il boss freddo e glaciale che "si nasconde mostrandosi"), Hector Salamanca (Mr "ding-ding" che riesce a esprimere il vero odio senza mai dire una sola parola) e Saul Goodman (l'avvocato che porta il tono grottesco nella serie e che "se bevi non guidare ma se ti fermano chiamami", protagonista adesso della serie spin-off a lui dedicata).
Ultima nota è dovuta alla stupenda regia e fotografia che da un tono di reale irrealtà al tutto, riuscendo a trasportarti dentro ogni frame, facendoti dimenticare, anche nelle situazioni più improbabili, che quella è solo finzione. Tutto questo, poi, non sarebbe stato possibile senza le stratosferiche prove attoriali che ci sono state. Tutti, dal primo all'ultimo, tutti sono stati perfetti nel loro personaggio, con performance che surclassano di tre lunghezze quelle di una "normale" serie TV, alzando il livello di Breaking Bad a cinematografico.
Come avrete notato, mi esalto un po' a parlare di Breaking Bad.
Ma che volete farci? Capita quando si parla di qualcosa che ti è rimasta nel cuore e ti ha trasmesso così tanto (più di una volta mi sono rivista in Pinkman o, addirittura, in Walter).
A conclusione, posso solo dirvi: guardatela, cazzo!
Guardate questa serie! E se l'avete già vista, riguardatela!
E se non vi è piaciuta ...beh, fatevi controllare :D (...con tutta la simpatia e l'amore di questo mondo eh, si fa per scherzare :P ).
Vi lascio qui un paio link per contorno:
- Tutti, ma proprio tutti, i personaggi comparsi in BrBa
- Stupendo account fan su Instagram
- La miglior scena mai creata al mondo
- Tabella dei colori per ogni personaggio
- Finale alternativo (comico) incluso nel DVD
- Do You Want To Build A Meth Lab?
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