Passa ai contenuti principali

#LIGAVISIONE - 7 - Ciò che rimane di noi

La vita è una ruota che gira composta da cicli che ricominciano in continuazione. Tutti, in un modo o nell'altro ci aiutano a vivere... o a sopravvivere.
Il mio è chiaro da tempo. Ricevo una coltellata alle spalle, vengo lasciata sola all'improvviso senza un apparente motivo. Giuro di non dare mai più fiducia a nessun essere umano. Conosco una persona, beh dai è simpatica, ma non farò mai più le stesse cazzate, non permetterò più a nessuno di farmi del male. Poi passa il tempo e, quasi quasi, sembra diversa da tutte le altre, sembra volermi bene davvero, mi aprirò appena un po' in più. E poi ancora un po' in più. E poi, sì è diversa, è impossibile che possa mai ferirmi. Apro le porte, abbasso il ponte levatoio, la faccio entrare nel mio cuore. Mi fido, le racconto chi sono, le faccio vedere le mie fragilità. Mi diverto, sono tranquilla, mi sento bene. Finché un drago invisibile non arriva di nuovo a bruciare tutto e mi ritrovo di nuovo sola con un coltello in mezzo alle scapole e neanche uno straccio di motivo tra le mani.
Eccolo, il mio ciclo. Io che inizio e finisco sempre lì, senza niente, solo con ciò che rimane del mio cuore... di me.



“Siamo cresciuti con l'idea che il dolore faccia bene, il dolore fa crescere. Questo è quello che ci insegna la religione, una parte della psicologia, molta filosofia. E nel frattempo noi, quando ci siamo dentro, siamo lì e diciamo ‘boh, forse è anche vero, però alla fine perché cazzo è successo a me?’ E allora domandiamoci perché è sempre difficile trovare una risposta, si trovano sempre risposte provvisorie, però una cosa è certa: che finita quella parte, la parte dolorosa, si può sempre contare, e si può sempre ripartire, da ciò che rimane di noi.”


- Luciano Ligabue





Cosa c'è e cosa no che ci portiamo via?
Chissà se ciò che senti lo sentirai per sempre. 
Cosa va e cosa no in questa fantasia? 
E come non é andata? E cosa non è stato? 

È un natale molto duro sembra vuoto dentro:
su ogni tuo regalo non c'è scritto niente.
Quando sai com'è l'abisso non sei più lo stesso.
Ti tieni un po' più stretto a chi ti tiene stretto.

Però alla fine di questo dolore
sarà fin troppo alla luce del sole 
ciò che rimane di noi,
cosa rimane di noi.
Però alla fine di questo dolore 
dovremo sempre comunque contare 
su ciò che rimane di noi,
cosa rimane di noi.

Cosa c'è e cosa no che ci fa compagnia?
E si è piazzato dentro e non l'abbiamo scelto.
Cosa va e cosa no in questa lotteria?
A volte paghi molto rispetto alle tue colpe.

È un natale molto duro a luci quasi spente:
su ogni mio regalo non c'è scritto niente.
Quando sai com'è l'abisso non sei più lo stesso.
Sai solo andare avanti per come sei adesso.

Però alla fine di questo dolore 
sarà per sempre alla luce del sole 
ciò che rimane di noi,
cosa rimane di noi.
Però alla fine di questo dolore 
potremo sempre comunque contare 
su ciò che rimane di noi, 
cosa rimane di noi.

È un natale molto duro quando non lo senti 
e sulle luminarie non c'è scritto niente.
Dopo il giro nell'abisso non sei più lo stesso 
puoi solo andare avanti con tutto quanto addosso.

Però alla fine di questo dolore 
potremmo comunque contare 
su ciò che rimane di noi,
cosa rimane di noi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Ma che c'ho scritto Giocondo in fronte?

Mi sono sempre chiesta da dove venisse questo detto. L'ho sempre collegato alla Monna Lisa con quel sorrisetto un po' scemo in faccia. Ho scoperto di non essermi allontananta troppo dalla realtà. In effetti il detto viene dal significato della parola "giocondo" in Toscana che identifica una persona sciocca. Tradizionalmente, il detto si applica a chi ha la reputazione o che si dimostra pocoo furbo, un fessacchiotto che si può facilmente raggirare. Io, però, ho sviluppato una nuova frontiera in questo campo, sono salita di livello, ho innalzato la sua qualità. In parole povere e spicciole, io non ho "giocondo" scritto in fronte, no. Io cammino da quasi trentanni con un cartello di 4 metri quadre appeso al collo con una scritta lampeggiante in font-size 180 che recita all'incirca " Cercasi Bidone " (la prima versione della scritta era troppo volgare per essere pubblicata, vi dico solo che si basava sulla richiesta di essere impalati per orifizi ...

Mi dispiace ma non sei un geco.

Avete mai visto un geco ? Io sì, sfortunatamente! I gechi sono una famiglia di piccoli rettili (orribili) che vivono in ambienti caldi. La loro particolarità? La capacità di aderire ad ogni tipo di superficie . Le loro zampe, infatti, possono aderire a una grande varietà di superfici, senza la necessità di usare secrezioni adesive. Le piccole setole che si trovano nella parte inferiore delle (odiose) zampette, riescono ad interagire con le molecole delle superfici senza coinvolgere liquidi nè gas. Ogni zampa ha più di 14.000 setole per millimetro quadro, esse a loro volta si diramano in una serie di sottili estremità larghe solo 0,2 mircocentimetri ( circa 2.000 volte meno di un nostro capello ). Riescono per questo ad aderire a qualsiasi superfice (tranne il teflon ). Ma perchè sono qui a parlarvi ddi odiose zampe di animaletti schifosi? (non si offendano gli animalisti: anche io amo gli animali, ma questi sono proprio brutti!). Perchè questa caratteristica del geco di c...

#Serialize - 7 - Chi ha ucciso Hannah Baker?

Una sola avvertenza: spoiler in arrivo. Adesso, dritti al punto. Tredici (originariamente,13 Reasons Why) è una serie statunitense del 2017 creata da Brian Yorkley basata sul romanzo 13 dello scrittore Jay Asher​. Finora (e speriamo anche in futuro, ma di questo discuteremo in seguito) ne esiste una sola stagione di (guarda caso) 13 puntate da circa 50 minuti l'una: dieci ore circa, poco più di una notte insonne.  La trama, per quanto agghiacciante, è semplice da raccontare. Hannah Baker si è suicidata, gettando i genitori nello sconforto e creando nella sua scuola il tipico allarmismo di quando si cerca di "fare in modo che non ricapiti a nessun altro". In questo clima di ipocrisia e vera tristezza, Clay trova un pacco sulle scale di casa. All'interno sette cassette registrate da Hannah in cui la ragazza spiega i tredici motivi che l'hanno spinta a uccidersi, ognuno identificato con una persona che ha malamente intrecciato il suo cammino. Un macabr...