Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo.
(Robert Louis Stevenson)
Quest'anno ho viaggiato tanto, molto più di quanto abbia fatto nel resto della mia vita sommando tutti i viaggi fatti al di fuori del 2016. Non sono andata chissà dove né per chissà quanto tempo. Non sono uscita dall'Italia e non sono stata mai fuori per più di quattro giorni. Ma per quanto vicini e brevi, quei viaggi si sono dimostrati, al minimo, un ottimo anti-stress. Mi hanno regalato emozioni, luoghi, cultura, arte, paesaggi, fotografie mentali che non potrò mai dimenticare. Mi hanno fatto scoprire che posso trovare un posto dove mettere (momentaneamente) radici ovunque io sia. Mi hanno fatto scoprire una città da amare, da vivere, un enorme luogo in cui nascondersi per riprendere fiato. Mi hanno gettato nel vortice della Sindrome di Wanderlust, la sindrome del giramondo, di chi non riesce a rimanere senza viaggiare.
Sì, viaggiare crea talmente tanta dipendenza, che le hanno dato un nome. E non ce lo siamo inventato noi. C'è proprio una ragione scientifica dietro tutto questo. Durante un viaggio, fin dalla dalla sua pianificazione, è stata riscontrata nel corpo una scarica di endorfine e l'innalzamento dei livelli di serotonina e dopamina.
Endorfine, serotonina e dopamina sono neurotrasmettitori, si occupano di trasmettere i messaggi all'interno del nostro sistema nervoso.
La carenza di serotonina comporta disturbi dell'umore, un difettoso controllo dell'appetito, disturbi alimentari, dolore e disturbi del sonno, essendo in parte trasformata in melatonina. Un adeguato livello di serotonina, al contrario, aiuta a regolarizzare i normali cicli vitali tra cui quello dell'alimentazione e quello del sonno in modo che l'intera vita risulti più sana. La dopamina spinge il nostro cervello a registrare una certa azione come positiva e a ripeterla. Questo innesca sensazioni di piacere e il meccanismo della dipendenza. Le endorfine hanno proprietà analgesiche, sono una morfina naturale, procurano uno stato di euforia ed alleviano il dolore. Il loro effetto è così evidente e importante da essere definite "ormone della felicità".
Sapete qual è un'altra cosa che fa saltare alle stelle i livelli di questi ormoni? Egli: Mr Orgasmo. Sì, amiche e amici, viaggiare provoca nel vostro corpo una reazione simile all'orgasmo. Sarà anche più costoso, ma almeno ha una percentuale di riuscita del 100%.
Avete capito adesso qual è il motivo fondamentale per cui vi piace viaggiare?
Quando siamo fuori dal nostro habitat, rompiamo il nostro status quo, facciamo barcollare il nostro equilibrio, aprendoci del tutto a qualcosa di nuovo o quanto meno inusuale. I problemi quotidiani e la routine vengono allontanati e sostituiti con il "brivido" della scoperta. Questo diminuisce lo stress, la sensazione di oppressione, la claustrofobia della meccanicità in cui spesso siamo rinchiusi. Apriamo la nostra mente, i nostri sensi diventano più acuti, la nostra ricettività è al massimo. Riusciamo così a scoprire nuove parti di noi che non avremmo mai scoperto restando chiusi all'interno del nostro circolo chiuso.
La sensazione di respirare quell'aria, il modo in cui ti senti, quando sai che qualsiasi cosa tu faccia sarà solo un ricordo divertente e non una brutta figura da cancellare, quello che provi osservando intorno a te la magnificenza di luoghi nuovi, di volti che non hai mai incrociato... ecco, questo crea dipendenza.
Inizia in modo soft, per intensificarsi sempre di più dopo ogni viaggio. Passato un mese dal ritorno, passata una settimana dal ritorno, passato due giorni dall'acquisto del volo d'andata per il viaggio che hai programmato... non importa! Hai bisogno di andartene.
No, non hai bisogno "di una vacanza". Se avessi bisogno di una vacanza, prenderesti due giorni di permesso, dormiresti fino a tardi raggomitolata nel piumone, andresti in una spa a farti massaggiare da un bel maschione, a cena in un ristorante diverso dal solito e ti strafogheresti di gelato sul divano guardando Sex and The City (sostituibile con ogni serie tv o film vi piaccia e vi faccia ridere).
Non hai bisogno di una vacanza. Hai bisogno di andartene. Hai bisogno di cambiare visuale, di respirare l'aria di un'altra città. Ti frizzano le gambe e le braccia, ogni cosa intorno a te sembra banale, tutto ti infastidisce, tutti ti danno sui nervi.
Sei scomodo. Stai stretto.
Hai bisogno di nuovo di quell'assaggio di libertà.
Quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco.
(Josef Koudelka)
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